Tribunale verso la ripresa, al via la fase 2

Da martedì 12 maggio riprenderà, in modo graduale, l’attività del Tribunale. Si avvia dunque la “fase 2” che durerà fino al 30 giugno. In questo periodo “cuscinetto” saranno trattati solo i procedimenti con il carattere d’urgenza che vedano coinvolte un numero di persone tale da consentire lo svolgimento in sicurezza dal punto di vista sanitario; qualora non fosse possibile garantire i parametri di sicurezza, l’udienza sarà rinviata a dopo il 30 giugno. «Per prevenire il pericolo di assembramenti o di affollamento all’interno del Palazzo di Giustizia – dispone il dottor Filippo Lamanna, presidente del Tribunale di Novara – potrà essere (tenute conto tutte le esigenze organizzative e operative, ndr) celebrata, di norma, una sola udienza penale al giorno, dibattimentale o Gip-Gup».

 

 

Per quanto riguarda le norme da osservare, l’accesso al Tribunale sarà consentito solo agli avvocati e alle persone convocate per le udienze, che devono arrivare cinque minuti prima dell’inizio. Guanti e mascherine sono obbligatori, all’ingresso si dovrà compilare un’autocertificazione e, non appena possibile, il personale di vigilanza sarà dotato di termometro scanner per misurare la temperatura corporea, che non deve superare i 37,5 gradi.

Sulla necessità della ripresa si erano già espressi gli avvocati che avevano invocato un ritorno alla normalità.

«Siamo per la tutela e la sicurezza di tutti ma si deve riprendere – commenta l’avvocato Alessandro Brustia, vice presidente della Camera Penale di Novara –  Non possiamo avere noi il privilegio di non riprendere perché siamo operatori della giustizia, quando tutto il resto d’Italia pian piano sta organizzando la ripresa. La giustizia è un servizio essenziale non è un prodotto qualunque; in tribunale si produce giustizia e si valutano i diritti delle persone, nel civile e nel penale. Ci sembra che, mantenerla ferma, sia negare giustizia agli italiani. E quindi con ogni dovuta precauzione e con una serie di tutele, secondo noi si può e si deve ricominciare in modo più deciso».

«La, almeno graduale, ripresa dell’attività delle Corti era ormai indispensabile – dice l’avvocato Piero Pollastro, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Novara – L’attività giudiziaria non poteva essere ulteriormente  sospesa (quasi totalmente, come purtroppo avvenuto nei fatti) soprattutto  nel primario interesse dei cittadini. L’effettiva applicazione del decreto del Presidente del Tribunale dipenderà molto dalla fattiva collaborazione che tutti (magistrati, avvocati e uffici) saremo chiamati a fornire».

«Si tratterà, in ogni caso, di una fase pesantemente  condizionata dalle condizioni emergenziali – aggiunge – Alcune attività di primaria importanza non potranno essere comunque  assicurate e lo svolgimento delle udienze con modalità telematiche non consentirà inevitabilmente la piena attuazione di quei principi di immediatezza e oralità,  che garantiscono la piena applicazione del contraddittorio».

 

 

 

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Daniela Fornara

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Tribunale verso la ripresa, al via la fase 2

Da martedì 12 maggio riprenderà, in modo graduale, l’attività del Tribunale. Si avvia dunque la “fase 2” che durerà fino al 30 giugno. In questo periodo “cuscinetto” saranno trattati solo i procedimenti con il carattere d’urgenza che vedano coinvolte un numero di persone tale da consentire lo svolgimento in sicurezza dal punto di vista sanitario; qualora non fosse possibile garantire i parametri di sicurezza, l’udienza sarà rinviata a dopo il 30 giugno. «Per prevenire il pericolo di assembramenti o di affollamento all’interno del Palazzo di Giustizia – dispone il dottor Filippo Lamanna, presidente del Tribunale di Novara – potrà essere (tenute conto tutte le esigenze organizzative e operative, ndr) celebrata, di norma, una sola udienza penale al giorno, dibattimentale o Gip-Gup».     Per quanto riguarda le norme da osservare, l’accesso al Tribunale sarà consentito solo agli avvocati e alle persone convocate per le udienze, che devono arrivare cinque minuti prima dell’inizio. Guanti e mascherine sono obbligatori, all’ingresso si dovrà compilare un’autocertificazione e, non appena possibile, il personale di vigilanza sarà dotato di termometro scanner per misurare la temperatura corporea, che non deve superare i 37,5 gradi. Sulla necessità della ripresa si erano già espressi gli avvocati che avevano invocato un ritorno alla normalità. «Siamo per la tutela e la sicurezza di tutti ma si deve riprendere – commenta l’avvocato Alessandro Brustia, vice presidente della Camera Penale di Novara -  Non possiamo avere noi il privilegio di non riprendere perché siamo operatori della giustizia, quando tutto il resto d’Italia pian piano sta organizzando la ripresa. La giustizia è un servizio essenziale non è un prodotto qualunque; in tribunale si produce giustizia e si valutano i diritti delle persone, nel civile e nel penale. Ci sembra che, mantenerla ferma, sia negare giustizia agli italiani. E quindi con ogni dovuta precauzione e con una serie di tutele, secondo noi si può e si deve ricominciare in modo più deciso». «La, almeno graduale, ripresa dell’attività delle Corti era ormai indispensabile – dice l’avvocato Piero Pollastro, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Novara - L’attività giudiziaria non poteva essere ulteriormente  sospesa (quasi totalmente, come purtroppo avvenuto nei fatti) soprattutto  nel primario interesse dei cittadini. L’effettiva applicazione del decreto del Presidente del Tribunale dipenderà molto dalla fattiva collaborazione che tutti (magistrati, avvocati e uffici) saremo chiamati a fornire». «Si tratterà, in ogni caso, di una fase pesantemente  condizionata dalle condizioni emergenziali – aggiunge - Alcune attività di primaria importanza non potranno essere comunque  assicurate e lo svolgimento delle udienze con modalità telematiche non consentirà inevitabilmente la piena attuazione di quei principi di immediatezza e oralità,  che garantiscono la piena applicazione del contraddittorio».      

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