Cronaca

Tre “jolette” al Cai grazie al fondo “Ricordando Fabio” della Fondazione Comunità Novarese

Si tratta di tre esemplari di una specifica carrozzina in grado di affrontare particolari percorsi per trasportare in montagna gli escursionisti disabili, che sono state messe a disposizione delle sezioni di Novara, Borgomanero e Gozzano del Club alpino italiano. Maggi, presidente della Fcn: «Un progetto che va incontro a quello che è un nostro obiettivo»

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Ricordo e solidarietà. Tre esemplari di “jolette”, una specifica carrozzina in grado di affrontare particolari percorsi per trasportare in montagna gli escursionisti disabili, sono state donate al Cai dalla Fondazione Comunità Novarese attraverso il fondo “Ricordando Fabio”. L’iniziativa – concretizzatasi stamattina, mercoledì 11 agosto, nel cortile del Broletto di Novara con un’informale cerimonia – è stata resa possibile grazie appunto a una dotazione intitolata alla memoria di Fabio Carnemolla, il giovane bellinzaghese morto tragicamente il 13 ottobre di tre anni fa durante un’escursione in solitaria oltre i 1.600 metri sulle montagne fra il Piemonte e la Francia, nella zona di Bardonecchia.


L’idea del fondo è stata di Massimiliano Mancini, ceo di “FlavourArt”, la ditta di Oleggio presso la quale lo sfortunato giovane era addetto. Avuto l’assenso dei genitori Salvatore e Maria Grazia Bovio, presenti anche loro all’incontro, Mancini ha provveduto ad accendere la dotazione erogativa presso la Fondazione Comunità Novarese, che a sua volta ha sostenuto il progetto “Novarese diversamente escursion-abile” promosso dal Cai. Organizzazione (nell’occasione rappresentata dal vicepresidente nazionale Antonio Montani e dai dirigenti delle tre sezioni novaresi) che da diversi anni sostiene attività solidali dedicate a persone con problemi cognitivi, sociali, sensoriali, relazionali e motori, attraverso l’utilizzo appunto di questi particolari fuoristrada come le “jolette”.


«Questo progetto va incontro a quello che è un nostro obiettivo di fondo – ha detto Davide Maggi, presidente della fondazione Comunità Novarese – quello di riuscire ad accorciare le distanze, in una logica di coesione sociale. Il punto di riferimento che noi vogliamo realizzare la logica della coesione sociale, permettendo a persone con disabilità di poter partecipare a esperienze uniche come quella che riserva la montagna. Sfide che possono essere sperimentate anche da persone che da sole non sarebbero in grado di compiere».

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