Un’escalation di minacce e insulti fra le mura domestiche, con atti di prevaricazione anche in presenza di figli minorenni. Due storie da «codice rosso» quasi gemelle quelle passate negli ultimi giorni in tribunale: si sono concluse entrambe con una condanna, a 4 anni e 2 mesi per un quarantenne di Novara già noto alle forze dell’ordine, arrestato nell’agosto dello scorso anno, a 4 anni per un trentaseienne sempre residente in città che il giorno della sentenza ha pensato bene di pubblicare una storia sui social avvisando l’ex compagna di stare «molto attenta».
Il primo caso ha visto come vittima una piccola imprenditrice che la scorsa estate era riuscita a ottenere l’allontanamento del marito dalla casa famigliare. Lui la minacciava di morte: «Ammazzo te, i miei figli, tua madre e i suoi fratelli. E poi ammazzo me, tanto non ho nulla da perdere», una delle frasi da lui pronunciate. Non si era trattenuto nemmeno coi figli: «Tanto fra poco non ci sarà più tua mamma né io», aveva detto a uno di loro che si era rifiutato di fare informazioni su dove si trovava la donna. Fra le ultime aggressioni, quella del 13 agosto 2024 quando l’uomo, nell’impedire alla moglie di entrare in casa, l’aveva afferrata per i capelli e per un braccio cercando di farla cadere dalla scala condominiale. Lei aveva rimediato 20 giorni di prognosi. La difesa ha provato a sostenere che si trattasse di una coppia in cui c’erano litigi e discussioni ma non una vittima e un maltrattante.
Una lunga serie di violenze casalinghe anche quelle subite da una seconda donna, di origine ucraina, durate quasi quattro anni, fra il marzo 2020 e il gennaio del 2024. Lui, italiano, non esitava a minacciarla anche in presenza di polizia e carabinieri, chiamati in alcune occasioni a casa della coppia: «Vado a prendere una mazza da baseball e glie la spacco in testa». E ancora: «Toglietemela da davanti agli occhi o le apro la testa in quattro, questo è poco ma sicuro». Anche in questo caso la difesa ha provato a chiedere l’assoluzione sostenendo che si trattasse di una coppia conflittuale, senza una vittima e un maltrattante, ma con litigi e discussioni per questioni economiche. Ma i giudici sono stati di diverso parere: la donna, parte civile , ha ottenuto anche 5 mila euro di risarcimento dei danni. Ora farà una seconda denuncia per l’avvertimento minaccioso comparso sui social il giorno della sentenza.