«Tensioni crescenti da giorni nello stabilimento di Biandrate»

Numerose le reazioni del mondo politico e istituzionale dopo la tragedia. Assocooperative: «Perché questa escalation di violenza dopo che la Logistica è stata riconosciuta come la catena di valore che ha dato garanzie a tutto il Paese durante il lockdown?»

«Tensioni crescenti da giorni nello stabilimento di Biandrate», dove questa mattina ha perso la vita il sindacalista Adil Belakhdim, referente Si Cobas per la provincia di Novara, investito da un camionista che si è poi dato alla fuga e costituitosi al 112 al casello della A4. Lo riferisce il consigliere regionale Domenico Rossi, che si è recato personalmente sul luogo della tragedia. Numerose le reazioni del mondo politico e istituzionale locale, arrivate nelle ultime ore accanto a quella del ministro del Lavoro Andrea Orlando: «La tragica morte del sindacalista Adil Belakhdim è avvenuta in circostanze che andranno immediatamente chiarite. Nel settore della logistica stiamo assistendo ad una escalation intollerabile di episodi di conflittualità sociale che richiedono risposte urgenti. Alla famiglia del sindacalista la nostra vicinanza», ha affermato.

«Troppe le contraddizioni e i problemi irrisolti. Occorre dire basta allo sfruttamento dei lavoratori, tanto più nel settore della logistica sempre più in espansione e a rischio nel nostro Paese e nella nostra regione – commenta Rossi – Le istituzioni devono fare la loro parte per fare in modo che lo sviluppo di questo settore non si faccia sulle spalle dei lavoratori. Per questo chiederò che anche la Regione si attivi per fare in modo che in maniera strutturale si metta al centro dei contratti di insediamento sui nostri territori il rispetto integrale dei diritti dei lavoratori».

Anche il sindaco Alessandro Canelli ha espresso «cordoglio e vicinanza dell’amministrazione comunale alla famiglia della vittima e un augurio di pronta guarigione agli altri due lavoratori feriti. La speranza è che si faccia chiarezza sull’accaduto, auspicando che non sia stato un atto voluto. Sicuramente c’è stata molta leggerezza nel comportamento della persona che ha causato la morte del sindacalista».

«Il presidio era stato organizzato da Filcams Cgil, che chiedeva migliori condizioni di lavoro per gli addetti del magazzino di Lidl. Anche così si muore di lavoro – aggiungono Paolo Furia e Ilaria Cornalba, segretari regionali e provinciali del Pd – in un settore come la logistica che sta vivendo forti tensioni. Esprimiamo la nostra solidarietà alla famiglia e auspichiamo che sulla vicenda venga fatta luce il prima possibile».

Secondo Biagio Diana, coordinatore provinciale di Articolo Uno «è il momento di agire concretamente con proposte di legge mirate a migliorare notevolmente le condizioni di sicurezza sul lavoro e della rappresentanza sindacale che consenta di superare degenerazione dei contratti-pirata sottoscritti da fantomatiche organizzazioni di lavoratori complici di falsi datori di lavoro che accettano salari da fame e condizioni di precarietà indecenti».

Come riferiscono i media nazionali, i Cobas avevano indetto lo sciopero di oggi in risposta alle violenze avvenute durante una manifestazione avvenuta la settimana scorsa davanti ai cancelli di una ditta di Tavazzano nel lodigiano, sfociata in violenza.

«Il settore della logistica – commenta il responsabile lombardo dell’Associazione generale cooperative italiane Antonio Chiodo – sta vivendo un periodo di forte crisi, interessato da alcune indagini della magistratura su gravi evasioni fiscali e di diritti, e violenza. Mi domando e chiedo perché questa escalation di violenza proprio ora, dopo che la Logistica è stata riconosciuta come la catena di valore che ha dato garanzie a tutto il Paese durante il lockdown? I diritti dei lavoratori, la correttezza delle relazioni sindacali, i principi di legalità e democrazia caratterizzano quotidianamente la logistica sana».

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Elena Ferrara

Elena Ferrara

Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.

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