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«Tampone ed esito in 48 ore dal rientro, in aeroporto nessun controllo»

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Da sabato, giorno di Ferragosto, le Asl del territorio si sono organizzate con il sistema drive through (a bordo della propria auto) per effettuare i tamponi ai novaresi rientrati da Croazia, Grecia, Malta e Spagna. Un servizio predisposto in seguito all’ordinanza ministeriale che rende obbligatorio il test per chi rientra dai quattro Paesi considerati ad alto rischio di contagio.

L’Asl ha anche previsto due equipe in contemporanea per garantire fino a 200 tamponi al giorno; ieri, domenica 16 agosto, in fila con la famiglia, c’era anche una novarese rientrata il giorno prima dalla Spagna: «Ho saputo del provvedimento mentre ero ancora in vacanza – racconta – e ho subito contattato il mio medico di base che mi ha comunicato la procedura: ho inviato una mail all’Asl che mi ha contattata il giorno dopo chiedendo i dati di tutti i componenti e la targa dell’auto con la quale ci saremmo recati per il tampone. Il giorno di Ferragosto mi hanno richiamata per darmi l’appuntamento a domenica. Alle 8.30 ci siamo presentati all’ingresso di viale Verdi: io con la mia famiglia, quattro in tutto. Perchè il numero massimo è quattro per auto: mia sorella, in vacanza con noi, in cinque in famiglia, sono dovuti andare con due auto. Per fortuna non abbiamo dovuto attendere molto, considerato il fatto che erano prenotate 152 persone per la sola giornata di ieri».

 

 

Nella giornata di oggi gli esiti: «Ci avevano detto che in 24 ore sarebbero arrivati, per il momento ne abbiamo ricevuti due: una telefonata dall’ospedale di Borgomanero con un registratore automatico per ogni persona a distanza di un’ora».

La domanda che viene da farsi è: se avessi saputo che avrei dovuto fare il tampone al ritorno, avrei comunque scelto la Spagna per le mie vacanze? «Se fossi stata in fase di prenotazione no – dice – diversamente mi sarei fermata a riflettere. Se mi avessero garantito il risultato entro 48 ore dall’esame, allora probabilmente sarei partita comunque. Piuttosto il problema è all’aeroporto di Malpensa dove non c’è alcun tipo di controllo, nessun distanziamento, solo l’obbligo della mascherina, così come sull’aereo. Rispetto all’Italia, la Spagna è molto più organizzata: una volta atterati, vengono effettuati i controlli della temperatura ed è necessario registrarsi con i propri dati su un sito governativo».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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