Sono probabilmente oltre 20mila le auto dei novaresi che dal prossimo 1° ottobre avranno il divieto di circolare nei giorni feriali nel capoluogo e in tutte le altre grandi città piemontesi e del Nord Italia. Sono le autovetture diesel omologate Euro 5 immatricolate in provincia.
Un problema non da poco poiché si tratta di quasi il 9% di tutte le autovetture novaresi: esattamente l’8,79%, dato superiore alla media piemontese (8,36%); per oltre il 73% sono nella fascia di cilindrata 1401-2000 cc, per lo più auto immatricolate negli anni fra il 2009 e il 2015.
In Piemonte (dove le vetture interessate sono 250mila) peggio dei novaresi stanno a Cuneo (diesel Euro 5 sono l’11,32% delle autovetture circolanti), nel Verbano Cusio Ossola (9,95%) e ad Asti (9,85%), mentre meglio della media regionale fa solo Torino con il 6,85% di auto che subiranno lo stop.

ELEVATO INQUINAMENTO DELL’ARIA
Il blocco interessa Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna, oltre che grandi capoluoghi come Firenze e Roma, pur con qualche differenza perché sono le Regioni a stabilire i decreti. In Piemonte deriva dall’applicazione del Piano Regionale per la Qualità dell’Aria 2024–2030, obbligato dalla necessità di intervenire sull’elevato inquinamento in Pianura Padana, che da molti anni è tra le zone più insalubri d’Europa in particolare per la presenza di PM10 e biossido di azoto nell’aria. Siamo inadempienti rispetto ai limiti europei (stabiliti anche per le conseguenze sulla salute dei cittadini) che richiedono provvedimenti di risanamento.
In Piemonte l’assessore Matteo Marnati ha spiegato che il piano piemontese include oltre 4 miliardi di euro di investimenti per il trasporto pubblico e incentivi per la sostituzione delle auto inquinanti. Nelle scorse settimane è intervenuto per affermare di lavorare con «l’obiettivo di superare il blocco dei veicoli diesel Euro 5 mettendo in campo misure scientifiche, validate dalle nostre agenzie per l’ambiente, in grado di compensare la limitazione al traffico».
Anche il Governo starebbe adesso pensando ad un emendamento per bloccare lo stop.
IL BLOCCO INVERNALE
In Piemonte il blocco delle autovetture diesel Euro 5 sarà valido nei giorni feriali (lunedì-venerdì, dalle 8,30 alle 18,30) dal 1° ottobre 2025 al 15 aprile 2026. Le restrizioni riguardano le città con oltre 30.000 abitanti, cioè tutti i capoluoghi più Moncalieri, Collegno, Rivoli, Nichelino, Settimo Torinese, Chieri e Pinerolo. Sarà riproposto dal 15 settembre 2026 al 15 aprile 2027 e così ogni successivo inverno.
In Lombardia (dove queste auto già dal 2002 non possono accedere all’Area B e all’Area C di Milano) il provvedimento interesserà quest’anno solo le auto private (categoria M1) e dal 2026 sarà esteso ai veicoli commerciali.
Da segnalare che è prevista una deroga per le auto che installano la scatola “MoVe-In”, una sorta di dispositivo satellitare con cui è consentito un limite annuo di chilometri nelle città “proibite”.
LE SANZIONI
In Piemonte è prevista una multa di 168 euro per la prima trasgressione al divieto: in caso di recidiva si aggiungerà la sospensione della patente da 15 a 30 giorni. I controlli saranno a cura delle forze dell’ordine ed anche con sistemi di rilevamento automatico delle targhe.
IL PARCO VEICOLI NOVARESE
Immatricolati in Provincia di Novara e circolanti al 31 dicembre 2023 (dati ACI e Istat) risultano 327.186 veicoli. Di questi 249.256 sono autovetture, 41.061 motocicli, 31.870 autocarri. Le autovetture (senza distinzione di alimentazione) sono per il 40,6% Euro 6, 17,6% Euro 5, 21,3% Euro 4, 7,7% Euro 3, 4,7% Euro 2, 1,5% Euro 1 e 6,7% Euro 0.
Tra le autovetture il 50,1% è a benzina, il 34,7% a gasolio, il 7,5% a benzina e gas liquido, il 5,6% ibrido elettrico/benzina. Seguono altre tipologie inferiori all’1%. Da segnalare (dato di fine 2023) 1.304 auto totalmente elettriche, pari allo 0,5%.
Tra tutte le 86.555 autovetture a gasolio il 73,3% è di cilindrata fra 1401 e 2000 cc, il 18,1% ha cilindrata inferiore e l’8,5% è sopra 2000 cc.
Sempre tra le auto a gasolio quelle omologate Euro 5 rappresentano il 25,3% di tutte le autovetture diesel, a fronte del 38,5% delle Euro 6; seguono le Euro 4 (20,5%), Euro 3 (9,75%), Euro 2 (2,7%), Euro 1 (0,6%) e Euro 0 (2,6%).