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Sicurezza in stazione, i partiti di centro sinistra attaccano il sindaco: «Serve un presidio permanente»

Il problema non è solo legato alla sicurezza, ma è anche di carattere politico

Dopo l’episodio avvenuto in stazione qualche giorno fa, i partiti di centro sinistra sono andati all’attacco del sindaco Alessandro Canelli. I fatti. Sabato scorso un cittadino di origine nigeriana era sdraiato sul muretto di piazza Garibaldi: quando due agenti della Polizia locale l’hanno invitato ad andarsene e a mostrare i documenti, lui si è rifiutato e ha iniziato a dare in escandescenza, aggredendo i due vigili e altri poliziotti e carabinieri intervenuti in seguito. Ne è nata una situazione di disordini e tensioni sul piazzale della stazione che ha coinvolto, oltre alla moglie dell’uomo, una trentina di connazionali giunti a difendere la coppia.

Il bilancio parla di sei agenti, tra vigili e poliziotti, feriti lievemente che si sono rivolti al pronto soccorso. Il cittadino straniero è stato indentificato e in seguito arrestato per resistenza a pubblico ufficiale.

«Serve un presidio permanente di polizia/carabinieri/vigili urbani in Piazza Garibaldi, non limitato ad alcune fasce orarie – afferma il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Nicola Fonzo -. Non si discute l’intervento delle forze dell’ordine su chi (italiano o straniero) non rispetta le regole della convivenza civile. L’area della stazione è degradata perché il Comune l’ha abbandonata di fatto: il bar è chiuso da anni, così come l’edicola, il sottopasso nella parte di competenza del Comune è abbandonato a se stesso. È tornato lo spaccio nella zona tra Viale Leonardo da Vinci e via Visconti, dopo gli spot dei mesi scorsi. L’area dell’autostazione è terrà di nessuno. La sicurezza non è solo questione di ordine pubblico, ma di interventi per garantire la qualità e la vivibilità dell’area che sono di competenza del Comune. Per questa ragione, chiederemo nuovamente la convocazione della Commissione consiliare dove ci aspettiamo che Sindaco e Assessore, al di là dei proclami del loro capopartito, dettaglino le azioni che intendono mettere in campo».

Il problema non è solo legato alla sicurezza, ma è anche di carattere politico: le dichiarazioni rilasciate dal segretario provinciale della Lega ed ex sindaco, Massimo Giordano, sull’accaduto sono, secondo gli avversari politici, un atto di sfiducia nei confronti dell’attuale sindaco e della sua amministrazione.

«O Giordano sta scaricando politicamente Canelli e la sua giunta per la totale, unica e imperdonabile responsabilità sulla questione sicurezza, oppure sta fingendo un atteggiamento che appare politicamente schizofrenico – dichiara la segretaria cittadina e consigliera comunale del Pd, Milù Allegra -. Come è possibile che la Lega e la destra vengano eletti a tutti i livelli con l’impegno di garantire la sicurezza, si facciano grandi in campagna elettorale tuonando con promesse roboanti e mai mantenute, e poi sistematicamente si rivelino così incapaci non solo di trovare soluzioni ma anche semplicemente di provare a dare ascolto e conforto ai cittadini e agli operatori delle Forze dell’Ordine, cui va la nostra piena solidarietà? Forse si confonde la buona amministrazione con lo specchietto per allodole di mostrarsi perennemente affaccendati in diretta facebook? Forse non si vuole ammettere di avere a disposizione la giunta di qualità più scadente nella lunga storia amministrativa di questa città? Qualunque sia lo scopo di questi giochetti che avvengono sulle spalle dei cittadini, come Partito Democratico della città di Novara chiediamo a chi ha l’onore e l’onere di governare il nostro territorio di farlo subito e con urgenza al meglio delle proprie capacità.».

Sul tema sono intervenute, con una nota congiunta, anche Azione e Italia Viva: «Pur condividendo la preoccupazione del segretario della Lega non possiamo non far notare, non solo come forze politiche, ma anche come semplici cittadini dotati di una minima memoria e capacità di osservazione, che Novara è governata da ben sette anni dalla Lega e che il suo sindaco, Alessandro Canelli, ha basato le campagne elettorali sul tema della sicurezza della città (con tanto di assessore preposto) e che proprio grazie a questa promessa è stato eletto a furar di popolo. Dai fatti emerge che il sindaco in questo secondo mandato sia in grave difficoltà politica ed amministrativa e che questa difficoltà si evidenzi ogni giorno di più in una palese inattività e incapacità amministrativa. Sindaco Canelli, è inutile fare grandi discorsi via social. Faccia piuttosto ciò per cui è stato votato: si attivi per mettere in campo azioni per ridurre il disagio, attui politiche per rendere la città più vivibile, inclusiva, sicura e capace di dare una prospettiva alle giovani generazioni, costruisca percorsi che facciano sentire gli abitanti dei quartieri più periferici meno abbandonati, riqualifichi una città che è sempre più abbandonata a sé stessa».

Per il momento il primo cittadino non parla: occorre conoscere la sua versione dei fatti e quali strumenti ha intenzione di mettere in campo, in coordinamento con Prefettura e forze dell’ordine, per garantire la sicurezza della città.

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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