Si stabilisce a casa di due 60enni fragili e si fa mantenere: condannato per circonvenzione

Avrebbe approfittato della difficile situazione dei conoscenti, due sessantenni con problemi di fragilità, uno dei quali invalido al 100 per cento, stabilendosi a casa loro e facendosi mantenere grazie al fatto che ogni spesa viene pagata coi soldi delle vittime. Poi, una volta allontanato da quell’abitazione per ordine del giudice, si era ripresentato nuovamente nell’abitazione degli ex coinquilini a Gozzano, tanto da finire dritto in carcere per aver violato il provvedimento della magistratura.

Per quei fatti denunciati lo scorso anno, E.M.E.M., cittadino marocchino di 53 anni residente a Momo, in tribunale è stato condannato con giudizio abbreviato a 3 anni e 4 mesi di reclusione come chiesto dal pubblico ministero. E’ stato giudicato per i reati di circonvenzione di incapace e violazione di domicilio, beneficiando dello sconto di un terzo della pena previsto per il rito alternativo.

Il difensore dell’imputato aveva chiesto l’assoluzione almeno dal reato di circonvenzione di incapace, sul presupposto che il suo assistito non sarebbe a conoscenza dei problemi di cui soffrivano le vittime. In base a quanto emerso nel corso delle indagini dei carabinieri, il cinquantenne aveva insistito per farsi accogliere nell’alloggio popolare di cui erano assegnatari i due gozzanesi, si era fatto dare le chiavi, così da entrare e uscire quando voleva, e in più utilizzava i loro abiti.

Lo scorso anno, nonostante i numerosi inviti ad andarsene, uno anche ufficiale con una diffida mandatagli dal Comune di Gozzano, si era ripresentato dai conoscenti e aveva perfino aggredito uno dei due colpendolo con un pugno. Da qui la segnalazione in caserma fatta dall’amministratore di sostegno. Poi lo scorso gennaio, di fronte all’ennesima violazione del divieto di avvicinamento alla casa, era finito in manette.

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Si stabilisce a casa di due 60enni fragili e si fa mantenere: condannato per circonvenzione

Avrebbe approfittato della difficile situazione dei conoscenti, due sessantenni con problemi di fragilità, uno dei quali invalido al 100 per cento, stabilendosi a casa loro e facendosi mantenere grazie al fatto che ogni spesa viene pagata coi soldi delle vittime. Poi, una volta allontanato da quell’abitazione per ordine del giudice, si era ripresentato nuovamente nell’abitazione degli ex coinquilini a Gozzano, tanto da finire dritto in carcere per aver violato il provvedimento della magistratura.

Per quei fatti denunciati lo scorso anno, E.M.E.M., cittadino marocchino di 53 anni residente a Momo, in tribunale è stato condannato con giudizio abbreviato a 3 anni e 4 mesi di reclusione come chiesto dal pubblico ministero. E’ stato giudicato per i reati di circonvenzione di incapace e violazione di domicilio, beneficiando dello sconto di un terzo della pena previsto per il rito alternativo.

Il difensore dell’imputato aveva chiesto l’assoluzione almeno dal reato di circonvenzione di incapace, sul presupposto che il suo assistito non sarebbe a conoscenza dei problemi di cui soffrivano le vittime. In base a quanto emerso nel corso delle indagini dei carabinieri, il cinquantenne aveva insistito per farsi accogliere nell’alloggio popolare di cui erano assegnatari i due gozzanesi, si era fatto dare le chiavi, così da entrare e uscire quando voleva, e in più utilizzava i loro abiti.

Lo scorso anno, nonostante i numerosi inviti ad andarsene, uno anche ufficiale con una diffida mandatagli dal Comune di Gozzano, si era ripresentato dai conoscenti e aveva perfino aggredito uno dei due colpendolo con un pugno. Da qui la segnalazione in caserma fatta dall’amministratore di sostegno. Poi lo scorso gennaio, di fronte all’ennesima violazione del divieto di avvicinamento alla casa, era finito in manette.

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