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Servizi sociali e covid: il bilancio degli aiuti arriva dal Comune

Le tensioni fra le opposte formazioni politiche durante l’ultimo consiglio comunale (lunedì 25 maggio) sono riemerse anche il giorno successivo in occasione di una commissione dove il vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Franco Caressa era stato chiamato a rispondere a una serie di quesiti sulla situazione del supporto agli anziani, ai disabili e quello economico – alimentare alle famiglie penalizzate dall’emergenza sanitaria covid. Un’ulteriore notizia positiva, su richiesta del capogruppo del Movimento 5 Stelle Mario Iacopino, è quella che durante il periodo di lockdown non si sarebbero registrati in città episodi di violenza domestica, o quantomeno il comune non è venuto a conoscenza.

Sull’attività svolta in queste settimane dai vari servizi (illustrate dai dirigenti Gianfranca Brustio, Nadia Gagliardi e Davide Buccolini) il riscontro è stato unanime nel riconoscere i notevoli sforzi sostenuti dalla “macchina” comunale nel soddisfare le esigenze di quelle fasce più deboli delle cittadinanza, culminate in ultimo attraverso la distribuzione di pacchi – spesa grazie al contributo straordinario dello Stato e di altri.

Qualche parola è stata spesa anche per il dormitorio, «dove anche qui – ha illustrato ancora Caressa – si è cercato di andare incontro alle esigenze di tante persone che si trovavano in strada. Tante organizzazioni ci hanno consentito di portare i pasti anche a loro, poi non dimentichiamo chi ha provveduto a sanificare gli ambienti e a distribuire mascherine, così come ricordo gli interventi effettuati all’ex “Campo Tav”. Per il futuro abbiamo ancora diversi pacchi a disposizione ma qualcuno, vuoi perché ha nel frattempo ripreso l’attività o vuoi perché ha iniziato a ricevere la Cis, si è fatto correttamente da parte».

Poi, integrando alcune considerazioni esposte dal commissario del Pd Rossano Pirovano (che aveva tra l’altro chiesto il potenziamento del servizio domiciliare per disabili e anziani), Caressa ha auspicato «una proposta collaborativa fra le parti, che vada oltre la politica». Una mano nuovamente tesa dalla maggioranza o un semplice armistizio? Ai quesiti da parte dell’altro esponente “dem” Nicola Fonzo, alla luce del fatto che i funzionari avevano accennato alla fornitura di tablet a famiglie in stato di necessità, su «quante richieste sono pervenute, quante quelle esaudite e con quale criterio si è proceduto», di fronte alle parole del vicesindaco («ci troviamo ancora in una fase di elaborazione») ancora Fonzo ha ribadito che «nell’ultimo Consiglio comunale una consigliera di maggioranza aveva detto che non era necessario approvare una nostra proposta, evidentemente la stessa dispone già di questi dati».

La “rottura” si è registrata in occasione di alcuni quesiti riguardanti appunto la fornitura di tablet finalizzati alla didattica a distanza da parte di alunni di famiglie in difficoltà. Le risposte dell’assessore all’Istruzione Valentina Graziosi non erano ritenute soddisfacenti». Per Sara Paladini «ci viene proposto di collaborare ma quando le avanziamo ci sentiamo rispondere che tutto è stato fatto . I servizi hanno continuato a lavorare, è mancata una parte che potremmo chiamare “di fantasia”. Sappiamo benissimo che non tutto è stato fatto, ma se facciamo delle proposte non dobbiamo essere visti come un mostro che vuole distruggere tutto. Non avete voluto il commissario al “De Pagave” ma un commissario straordinario già c’è: è il sindaco, che deve intervenire ovunque e su qualsiasi tema, con una maggioranza capace solamente di applaudirlo fanaticamente. Ma con il fanatismo non si va avanti».

Ma il tema della didattica a distanza, oltre ad aver incendiato il clima, non ha finito per esaurirsi in questa circostanza. Una nuova riunione è già stata infatti calendarizzata.

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Luca Mattioli

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