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Polo della domotica al mercato ortofrutticolo. Progetto di Comoli Ferrari finanziato con 18 milioni

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Polo della domotica al mercato ortofrutticolo. Progetto di Comoli Ferrari finanziato con 18 milioni. Un progetto per la creazione di un centro di ricerca inserito dalla Regione tra le opere finanziabili dal Recovery fund uscito allo scoperto in commissione consiliare di ieri mattina, venerdì 11 dicembre. Durante la seduta nessuno ha fatto il nome del privato, ma si tratta dell’azienda novarese Comoli Ferrari.

Il la è stato dettato dal capogruppo del Pd Rossano Pirovano che ha chiesto: «Nelle ultime settimane la Regione sta discutendo i progetti arrivati dagli enti locali. L’unico su Novara è il polo del well living segnalato come finanziabile con 18 milioni di euro. Io non so di cosa si sta parlando. Perchè non è stato coinvolto il consiglio comunale?».

 

 

Ha risposto il sindaco Alessandro Canelli: «La Regione non ha chiesto nulla agli enti locali, l’elenco da cui ha estraplato il progetto è di interesse regionale perchè ancora non sappiamo come il governo vorrà suddividere le risorse tra i vari enti: come Anci stiamo chiedendo di essere compresi in questo meccanismo di distribuzione. Il progetto di cui si parla non è per la città, ma è di interesse regionale. Il Comune e la Regione hanno ricevuto una sollecitazione da parte di un privato sul tema della ricerca e innovazione per il miglioramento della qualità abitativa. Su questa base, il soggetto ha presentato alla Regione un progetto che è stato giudicato finanziabile, così come era stato per Ipazia e il centro di ricerca per le malattie autoimmuni. Se si farà, saremo solo contenti, ma non è un progetto proposto dal Comune».

Incalzato dalla minoranza, però, Canelli ha ammesso che «siamo stati invitati a un tavolo da un privato e abbiamo fatto da tramite con la Regione. Vorremo sfruttare l’occasione per recupare un immobile pubblico che è quello del mercato ortofrutticolo all’ingrosso in modo da recuperare uno spazio urbano degradato oltre ad alcune abitazioni di edilzia popolare che consentono di misurare gli impatti di questa ricerca su determinate categorie di persone che abitano gli spazi: anziani, disabili e famiglie».

Una risposta che ha fatto infuriare il consigliere del Pd Nicola Fonzo: «Sulla scheda presentata in commissione regionale viene esplicitato il coinvolgimento di un comitato promotore in via definizione con le principali istituzioni pubbliche: Comune, Asl, università e associazioni di categoria con il recupero e la riqualificazione di due proprietà comunali: il mercato all’ingrosso e un edificio di edilzia popolare (presumo in corso Italia). Avvio rapido in tre anni e progetto definito cantierabile che cuba 18 milioni di euro. Tutto questo senza che il Comune fosse d’accordo? Il sindaco dice di avere fatto solo da tramite invece qui c’è scritto che un comitato promotore si sta costituendo. Finge di non sapere? Cantierabile vuole dire che, per ipotesi, domani mattina si possono fare le gare d’appalto. Il primo privato che ha presentato un progetto ha ricevuto l’opportunità? Magari ce ne sono altri».

La replica del sindaco ha puntato sul «perchè non dovremmo accettare questo progetto di ricerca? Perchè dobbiamo farci del male per speculazioni politiche, solo per fare un po’ di casino? È chiaro che questa commissione è stata sollecitata da qualche consigliere regionale. Un argomento che poteva essere tranquillamente discusso con un’interrogazione».

A riportare la calma in aula ci ha pensato l’ex sindaco Andrea Ballarè: «Tutte queste cose raccontate dal sindaco oggi non le avremmo mai sapute, sarebbero passate sopra la testa dei consiglieri anche di maggioranza perchè tutto veniva fatto nelle segrete stanze del Comune. Poi sono state discusse in commissione regionale e sono uscite allo scoperto. Questo è senz’altro un progetto di grande rilievo e nessuno dirà ma il contrario, proposto da una grande azienda novarese e riguarda un bene pubblico. Però tutte le altre priorità non le consideriamo? Non è bello che la città si faccia superare a destra da un privato».

In conclusione Canelli ha dichiarato: «Spero che ci saranno chiarimenti da parte del governo sulle regole di ingaggio per presentare progetti di rilevanza locale, fino a quel momento stiamo parlando del nulla. Non ho detto che questo sarà l’unico progetto, anzi abbiamo interessi a intercettare risorse per progetti sulla città».

A margine, sull’argomento si è espresso anche il consigliere regionale del Pd, Domenico Rossi: «Al di là dei contenuti del progetto, trovo profondamente sbagliato che, quando si discute di programmazione strategica per un territorio e di somme ingenti che potrebbero essere messe a disposizione, il presidente della Regione non coinvolga i diretti interessati. Quanti problemi dei novaresi, anche infrastrutturali, possono essere risolti con 18 milioni di euro? Tanti. Non è questo il modo corretto di amministrare. Solo le comunità hanno piena conoscenza dei problemi e delle necessità del territorio. Su investimenti così consistenti è necessario un percorso di condivisione: le decisioni calate dall’alto non servono a nessuno. A tal proposito è lecito domandarsi quali criteri e attraverso quali interlocuzioni sia stata definita la ripartizione dei 13 miliardi destinati al Piemonte. Il Novarese è stato dimenticato: perché, ad esempio, non è stato preso in considerazione il ponte di Oleggio? Perché, ancora, è stata indicata la stazione dell’alta velocità a Chivasso e non a Novara?».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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