Nemmeno il 5% – i dati riportano il 4,11% – di partecipanti alle elezioni on line per i Portavoce di quartiere, eppure c’è stata quasi una settimana per votare giorno e notte. Non si dica che il problema è stato la modalità telematica, perché le persone che non hanno votato on line in questi stessi giorni sono le stesse che hanno ordinato su Glovo, acquistato con gli sconti del Black Friday anticipati, fatto bonifici e letto qualche notizia sui portali.
Alle ultime elezioni comunali di Novara, nel 2021, ha partecipato il 58% degli aventi diritto e si è votato solo in due giornate e in presenza.
La partecipazione politica è certamente, in calo ma il problema di queste elezioni è che, onestamente, solo una parte della popolazione era a conoscenza della scadenza, delle modalità e della stessa esistenza di questi nuovi organismi come i Portavoce di quartiere.
Probabilmente meno della metà dei novaresi è a conoscenza di queste elezioni. Del resto, il Comune non ha realizzato alcuna campagna – né online né con altri strumenti di comunicazione – per informare i cittadini sul loro diritto di voto per i Portavoce. Una scelta dettata da un’interpretazione molto, forse troppo, restrittiva del principio secondo cui l’istituzione delle Consulte non avrebbe dovuto generare costi aggiuntivi per l’amministrazione, neppure per l’invio di una semplice mail, dopo l’abolizione per legge dei consigli di quartiere nei Comuni delle dimensioni di Novara.
Nessuna pubblicità se non quella degli organi di informazione e quindi scarsa partecipazione. È mancata poi la mobilitazione dei partiti che non erano presenti con propri candidati – al massimo di area – e proprie liste e il proprio simbolo proprio perché si è voluto, anche giustamente, evitare un’eccessiva politicizzazione di questo livello.
In realtà, anche alle elezioni comunali non sono molti gli elettori che esprimono preferenze individuali per il Consiglio: la maggior parte si limita a scegliere una lista, legata a uno o più partiti, affidandosi alle indicazioni della propria area politica e votando candidati che spesso non conosce personalmente, ma solo attraverso la campagna del partito.
In questo caso, però, i partiti hanno scelto di non occuparsi quasi per nulla delle elezioni dei Portavoce. Il risultato è stato che nemmeno gli elettori vi hanno prestato attenzione e i Portavoce stessi sono apparsi figure deboli, prive di potere e di reali possibilità di incidere, proprio perché ignorate fin dall’inizio dagli stessi soggetti politici che avrebbero potuto sostenerle.
Alla fine senza una reale legittimazione dal basso ai Portavoce eletti, rimarrà solo la buona volontà che hanno dimostrato candidandosi, ma non più di questa. Che non è poco, ma si sa che la volontà non basta, neanche quella buona.




