Ogni sera “preghiera insieme” in diretta streaming con il vescovo
In preghiera insieme al vescovo Franco Giulio Brambilla a partire da oggi e fino al 3 aprile, il periodo in cui vige la “zona rossa” che coinvolge le tre province della Diocesi, ma soprattutto segue il cammino di Quaresima.
È la proposta che, ogni giorno alle ore 19 in diretta streaming dal vescovado, vedrà «uno spazio per la preghiera, un momento di riflessione accompagnati dal nostro vescovo, un’occasione per sentirsi insieme anche se costretti ad essere isolati».
Per questo lo stesso mons. Brambilla ha voluto titolare questa proposta di meditazione: “Non siamo soli. Insieme nella preghiera”. Chi lo desidera potrà seguirlo dal telefonino o dal computer collegandosi via internet su www.facebook.com/passionovara e www.youtube.com/user/passionovara/live (la pagina Facebook e Youtube del Comitato Passio) e sui social network della diocesi.
Non solo. Mons. Brambilla mercoledì 11 marzo, alle ore 12, si recherà in forma strettamente privata al santuario di Re per sostare davanti all’immagine di Maria ed esprimere una preghiera di supplica alla Madonna. Anche di questo evento, per il quale si sta verificando la fattibilità tecnica di collegamento, si prevede una diretta streaming.
Del resto questo strumento di diffondere preghiera e celebrazioni attraverso gli strumenti messi a disposizione dalle moderne tecnologie si sta diffondendo con diverse iniziative messe in atto da parroci e sacerdoti in varie località della diocesi. A partire dalle messe domenicali che, stante l’accoglimento da parte della Conferenza episcopale italiana del decreto governativo, non possono essere celebrate con partecipazione di fedeli fino a venerdì 3 aprile.
Mons. Brambilla oggi ha voluto anche scrivere una lettera ai sacerdoti della diocesi anzitutto «per sostenere e incoraggiare il vostro ministero in questi giorni trepidi e pieni di paura», esprimendo tre pensieri con cui attraversare questo lungo periodo di «gravi restrizioni»..
«Il primo pensiero che voglio trasmettervi col cuore in mano – scrive il vescovo – è di stare vicino alle famiglie, alla nostra gente, di stare uniti e di evitare ogni protagonismo. Vi invito a farlo in maniera semplice e umile nel rigoroso rispetto delle norme sanitarie. La fede e le sue espressioni pratiche sono molto più grandi di ogni privazione».
Infine chiede attenzione «ai temi e ai modi della nostra predicazione, dei nostri interventi spirituali, della nostra relazione pastorale. Siano linguaggi e gesti di consolazione, di sostegno, di incoraggiamento e di speranza. Non cedano ai luoghi comuni della paura. Non si contrappongano la fede alla sana ragione, i sacramenti della Chiesa alle precauzioni del buon senso, non si confondano la fede con gesti spiritualmente utili, persino significativi, ma che possono essere omessi in un tempo di grave emergenza».
E conclude: «Soprattutto vi ringrazio del vostro impegno pastorale, dello stile di chi vuole rimanere sulla breccia, così come noi dobbiamo ringraziare di cuore tutti gli operatori della salute, che si stanno spendendo senza misura e che hanno bisogno del nostro sostegno e della fattiva collaborazione. Vi mando un fervido saluto e abbraccio a… distanza».
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