Una delle ragazzine ha chiesto di essere sentita dietro un paravento: «Non voglio vederlo. Non voglio incrociare il suo sguardo». La giovane borgomanerese, all’epoca dei fatti diciassettenne, è una delle ragazze ad aver subito molestie in stazione e sui treni. Ha raccontato che l’uomo era insistente, che quando vedeva lei e le sue amiche si sedeva a fianco, e cercava di abbracciarle, continuando a fare domande: «Di dove siete?», «Dove andate a scuola?». Spesso rispondevano dando informazioni false. Per questo insieme di domande, richieste insistenti, pedinamenti, situazioni fastidiose, avvenute per lo più nell’estate e autunno del 2023 a Borgomanero, inizialmente sopportate ma poi denunciate nel momento in cui l’uomo era andato oltre, in tribunale il molestatore della tratta ferroviaria Novara-Omegna, P.O., nigeriano di 44 anni domiciliato a Novara e attualmente detenuto, è stato condannato a 1 anno e 9 mesi di reclusione per un episodio di violenza sessuale fra quelli segnalati alle forze dell’ordine.
Stabilita anche la misura di sicurezza della sorveglianza speciale una volta scontata la pena. L’imputato è stato assolto da una seconda violenza e anche dall’accusa di atti osceni sul treno, davanti a una sedicenne, mentre lo stalking ai danni di una minorenne di Borgomanero è stato riqualificato nel reato meno grave di molestia, con dichiarazione di «non doversi procedere» per mancanza di denuncia formale da parte della vittima.
Era stata proprio l’allora diciassettenne a far scattare le indagini dei carabinieri: aveva parlato di un uomo che da diversi mesi la fermava per strada, in stazione, sul treno, chiedendole informazioni sulla sua vita privata e anche su quella di amici della sua compagnia.
In base e quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo girava nella zona di Borgomanero chiedendo elemosine, e cercava prima di chiedere il numero di telefono alle ragazze, poi le seguiva. Lo stesso racconto, in tribunale a Novara, l’hanno fanno altre studentesse. Accanto a episodi percepiti come semplice fastidio, il 16 novembre 2023 era andato oltre: aveva abbracciato con forza una ragazza, impedendole di divincolarsi, e l’aveva palpeggiata al seno. Per questa avance è arrivata la condanna.