Un paio d’anni difficili, poi la denuncia, una sera di dicembre di cinque anni fa quando la donna aveva chiamato i carabinieri perché il figlio, che lei aveva allontanato da casa, si era ripresentato alla porta, cercando di entrare.
«In quegli anni era diventato violento, specialmente quando mi chiedeva i soldi; non grandi cifre, 10, 20 euro; no, le mani addosso non me le ha mai messe ma mi insultava pesantemente» e poi anche qualche minaccia, come quella di bruciarle la casa se non avesse accondisceso alle sue richieste di denaro.
Una situazione familiare difficile, complicata probabilmente dal fatto che l’uomo, all’epoca dei fatti, come confermato dalla madre, faceva uso di stupefacenti.
«Si lavorava, ma non aveva un posto fisso; faceva qualche lavoretto saltuariamente. Quella sera avevo chiamato i carabinieri perché voleva a tutti i costi entrare in casa».
«Adesso – ha aggiunto la donna – la situazione è cambiata; lui è cambiato, abita con me, mi aiuta ed è tranquillo. Anzi, adesso sono orgogliosa di lui».
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