Massino Visconti, gabbia per la cattura di ungulati sequestrata dai Carabinieri forestali

L'operazione è stata condotta dai militari della Stazione di Lesa in seguito a un'ordinaria attività di controllo del territorio. La trappola era posizionata all'interno di un fondo privato all'ingresso di un'area boscata. Il proprietario segnalato alla Procura della Repubblica di Verbania

Una gabbia per la cattura di ungulati sequestrata all’interno di un fondo privato situato all’ingresso di un’area boscata e il suo proprietario segnalato alla Procura della Repubblica di Verbania. I reati contestati sono quelli di esercizio di attività venatoria attraverso l’utilizzo di mezzi non consentiti e per il più grave riguardante l’uccisione di animali. Al suo interno sono state infatti rinvenute le carcasse di un consiglio e di alcuni polli, utilizzate per “pasturare” l’area: una pratica vietate e che, per questa ragione, configura un reato a sé. Infine, l’utilizzo di strumenti venatori illegali idonei a produrre la morte degli animali a seguito di gravi e inutili sofferenze, ha prodotto la contestazione anche del reato di tentata uccisione di selvaggina.


E’ questo il il risultato di un’operazione condotta dai Carabinieri forestali della Stazione di Lesa in seguito a un’ordinaria attività di controllo nel territorio a Massino Visconti. Inoltre, da un controllo più approfondito, sono state rinvenute parti di animali selvatici, plausibilmente derivate da precedenti operazioni di ripulitura in seguito a precedenti catture. Cosa che comproverebbe l’utilizzo della gabbia a scopo venatorio. La trappola, il cui sequestro è stato convalidato, sarà poi destinato alla confisca e alla sua definitiva distruzione.


L’uccisione di animali attraverso l’utilizzo di mezzi e strumenti illeciti non disciplinati dalla regolare attività venatoria, hanno spiegato i militari della Stazione di Lesa, “è un reato introdotto nel Codice penale nel 2004 e sanzionato con la pena della reclusione da 4 mesi a due anni. La tutela dell’ambiente non può prescindere dalla salvaguardia delle specie animali selvatiche, inscindibile presupposto della tutela della biodiversità”. Per tante ragioni “i controlli a tutela del benessere animale e di contrasto al bracconaggio sono costantemente inseriti tra le attività di interesse prioritario dei Carabinieri forestali e anche in considerazione del recente avvio dell’attività venatoria i controlli verranno intensificati, sia in chiave di prevenzione che di repressione”.

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Massino Visconti, gabbia per la cattura di ungulati sequestrata dai Carabinieri forestali

L’operazione è stata condotta dai militari della Stazione di Lesa in seguito a un’ordinaria attività di controllo del territorio. La trappola era posizionata all’interno di un fondo privato all’ingresso di un’area boscata. Il proprietario segnalato alla Procura della Repubblica di Verbania

Una gabbia per la cattura di ungulati sequestrata all’interno di un fondo privato situato all’ingresso di un’area boscata e il suo proprietario segnalato alla Procura della Repubblica di Verbania. I reati contestati sono quelli di esercizio di attività venatoria attraverso l’utilizzo di mezzi non consentiti e per il più grave riguardante l’uccisione di animali. Al suo interno sono state infatti rinvenute le carcasse di un consiglio e di alcuni polli, utilizzate per “pasturare” l’area: una pratica vietate e che, per questa ragione, configura un reato a sé. Infine, l’utilizzo di strumenti venatori illegali idonei a produrre la morte degli animali a seguito di gravi e inutili sofferenze, ha prodotto la contestazione anche del reato di tentata uccisione di selvaggina.


E’ questo il il risultato di un’operazione condotta dai Carabinieri forestali della Stazione di Lesa in seguito a un’ordinaria attività di controllo nel territorio a Massino Visconti. Inoltre, da un controllo più approfondito, sono state rinvenute parti di animali selvatici, plausibilmente derivate da precedenti operazioni di ripulitura in seguito a precedenti catture. Cosa che comproverebbe l’utilizzo della gabbia a scopo venatorio. La trappola, il cui sequestro è stato convalidato, sarà poi destinato alla confisca e alla sua definitiva distruzione.


L’uccisione di animali attraverso l’utilizzo di mezzi e strumenti illeciti non disciplinati dalla regolare attività venatoria, hanno spiegato i militari della Stazione di Lesa, “è un reato introdotto nel Codice penale nel 2004 e sanzionato con la pena della reclusione da 4 mesi a due anni. La tutela dell’ambiente non può prescindere dalla salvaguardia delle specie animali selvatiche, inscindibile presupposto della tutela della biodiversità”. Per tante ragioni “i controlli a tutela del benessere animale e di contrasto al bracconaggio sono costantemente inseriti tra le attività di interesse prioritario dei Carabinieri forestali e anche in considerazione del recente avvio dell’attività venatoria i controlli verranno intensificati, sia in chiave di prevenzione che di repressione”.

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