Marano, ciclista urtato da specchietto cade e poi muore: condannato autista di autocarro

Marano, ciclista urtato da specchietto cade e poi muore: condannato autista di autocarro

Per il grave incidente avvenuto il 10 marzo 2021 sulla statale 32 a Marano Ticino, costato la vita al ciclista Mario Godio, sessantaseienne di Divignano, il conducente dell’autocarro T.S., quarantaseienne di Bellinzago, in tribunale è stato condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione per omicidio colposo (con i benefici di legge), come chiesto dal pubblico ministero nell’evidenziare un comportamento negligente alla guida, non rispettoso delle norme del codice della strada. Il giudice ha stabilito anche la sospensione della patente per 6 mesi.

L’imputato si è difeso sostenendo che non c’era stato alcun urto e che prima di lui a fianco del ciclista erano passati anche altri mezzi pesanti. Il suo legale, nel chiedere l’assoluzione, aveva parlato di ricostruzione troppo semplicistica da parte dell’accusa, non emersa durante le testimonianze in aula, alcune delle quali avevano parlato di condotta di marcia non uniforme né regolare del povero ciclista che a un certo punto avrebbe avuto un improvviso scatto verso sinistra, tale da interferire con la traiettoria dell’autocarro dell’imputato.

Secondo il consulente tecnico della difesa, l’urto fra il casco e lo specchietto del mezzo guidato da T.S. non avrebbe avuto alcuna influenza causale sulla caduta a terra. Scontato l’appello.

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Marano, ciclista urtato da specchietto cade e poi muore: condannato autista di autocarro

Marano, ciclista urtato da specchietto cade e poi muore: condannato autista di autocarro

Per il grave incidente avvenuto il 10 marzo 2021 sulla statale 32 a Marano Ticino, costato la vita al ciclista Mario Godio, sessantaseienne di Divignano, il conducente dell’autocarro T.S., quarantaseienne di Bellinzago, in tribunale è stato condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione per omicidio colposo (con i benefici di legge), come chiesto dal pubblico ministero nell’evidenziare un comportamento negligente alla guida, non rispettoso delle norme del codice della strada. Il giudice ha stabilito anche la sospensione della patente per 6 mesi.

L’imputato si è difeso sostenendo che non c’era stato alcun urto e che prima di lui a fianco del ciclista erano passati anche altri mezzi pesanti. Il suo legale, nel chiedere l’assoluzione, aveva parlato di ricostruzione troppo semplicistica da parte dell’accusa, non emersa durante le testimonianze in aula, alcune delle quali avevano parlato di condotta di marcia non uniforme né regolare del povero ciclista che a un certo punto avrebbe avuto un improvviso scatto verso sinistra, tale da interferire con la traiettoria dell’autocarro dell’imputato.

Secondo il consulente tecnico della difesa, l’urto fra il casco e lo specchietto del mezzo guidato da T.S. non avrebbe avuto alcuna influenza causale sulla caduta a terra. Scontato l’appello.

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