Circa duecento persone fra amministratori e militanti del centro destra si sono ritrovati nella tarda mattinata di oggi, martedì 2 giugno, in piazza Puccini alla manifestazione promossa da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia per protestare contro le misure adottate dal governo per fronteggiare la crisi sanitaria.
Guidati dal sindaco di Novara Alessandro Canelli, dai parlamentari del Carroccio Marzio Liuni e Alberto Gusmeroli e dal senatore di FdI Gaetano Nastri, i manifestanti hanno messo in mostra cartelli con l’hashtag #primagliitaliani e richieste avanzate a livello nazionale dai partiti di opposizione: “burocrazia zero e potere ai sindaci”, “aiuti veri per commercianti, artigiani e partite iva”, “flat tax e fiducia alle imprese”.
Nessun discorso, nessun intervento. Tutti, sotto gli occhi delle forze dell’ordine e anche di qualche curioso.
«Una manifestazione pacifica, statica – ha commentato a margine il parlamentare leghista Marzio Liuni – per protestare contro questo governo che purtroppo ha messo a disposizione tanti soldi, ma secondo noi male. Altro che 80 miliardi e due finanziarie, l’Italia sta affondando e chiede risposte serie e immediate. Serve una visione del Paese a lungo periodo, cosa che questo esecutivo finora non ha dimostrato, lasciando soli gli italiani».
«Oggi ci siamo ritrovati come partiti del centro destra – ha aggiunto il senatore di Fratelli d’Italia Gaetano Nastri – per dare voce a quei tanti italiani che questo governo ha dimenticato. Abbiamo voluto manifestare contro una politica dell’Esecutivo incapace di affrontare la grande emergenza sociale ed economica che si è aperta con il covid. Noi abbiamo sempre avuto un atteggiamento propositivo, avanzando proposte serie e realizzabili per dare risposte alle tantissime categorie che chiedono interventi immediati. Anche lo stesso “Decreto rilancio” conferma l’assenza di una visione. Famiglie, lavoratori autonomi e dipendenti, pensionati, imprenditori e quei tanti che a causa della crisi sono stanchi di parole e di conferenze stampa. Per loro siamo scesi in piazza e ritorneremo a farlo nella grande manifestazione nazionale del 4 luglio».
Da Torino non ha mancato di fare sentire la sua voce anche il presidente della Regione Alberto Cirio: «Giusta e opportuna l’iniziativa di oggi in tutte le piazza d’Italia per dare voce ai tanti italiani che soffrono e che chiedono al governo e all’Europa misure vere e concrete per far ripartire il Paese. Sono tre mesi che migliaia di piemontesi attendono il pagamento della Cassa in deroga. Ad oggi l’Inps ha erogato quanto dovuto solo a meno di 25 mila lavoratori a fronte delle oltre 90 mila pratiche trasmessa dalla Regione. Domani stesso sentirò nuovamente gli uffici regionali dell’Inps e non escludo anche azioni ufficiali, coinvolgendo i governatori di altre Regioni, perché questa situazione non è più accettabile».
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