Le colonnine per le ricariche elettriche “accendono” il Consiglio comunale

Polemiche a Palazzo Cabrino in occasione dell'approvazione di alcune modifiche al Regolamento per la pubblicità e l'occupazione del suolo pubblico. Il documento è poi passato con un emendamento “ambientalista”

Si è improvvisamente “acceso” in occasione dell’ultimo punto all’ordine del giorno la seduta del Consiglio comunale di stamattina, lunedì 27 maggio. In discussione alcune modifiche al Regolamento che disciplina il canone unico patrimoniale riguardante la pubblicità e l’occupazione del suolo pubblico.


Il nuovo testo, che entrerà in vigore il prossimo 1° gennaio 2025, contiene alcune modifiche, una delle quali – recependo una normativa statale del 2020 – riguarda la possibilità, come illustrato dall’assessore al Bilancio Silvana Moscatelli, di “esentare” le ditte che distribuiscono e vendono l’energia attraverso le colonnine per la ricarica delle auto elettriche installate in prossimità degli stalli di sosta dal pagamento del canone per l’occupazione del suolo.


L’intero dispositivo, ha inizialmente trovato d’accordo anche la minoranza alla luce dell’introduzione, in un precedente articolo, di un abbattimento dell’80% del canone annuale riservato alle edicole, stante la prolungata crisi del settore. Però, come ha spiegato Moscatelli su sollecitazione della consigliera Sara Paladini (Pd), «occorrerà un momento di riflessione per quelle strutture che, nate appunto come rivendite di giornali, grazie alle nuove norme potrebbero diversificare la loro offerta».


Per quanto riguarda le colonnine per la ricarica ancora Paladini ha chiesto se sia stato «pianificato nel Piano della sosta un numero massimo di colonnine instabili». «Al momento non lo sappiamo – ha risposto l’esponente della giunta – Ovviamente l’obiettivo è quello di diffondere l’uso dell’alimentazione elettrica, per questo il senso del nostro provvedimento è quello di agevolare l’installazione di colonnine non facendo pagare la tassa di occupazione di quella porzione di suolo, così come gli automobilisti non pagano la sosta durante il periodo dell’operazione di ricarica».


Le perplessità espresse dal capogruppo del Pd Nicola Fonzo si sono tradotte nel quesito sul perché, «visto che un cittadino paga la ricarica, si debba concedere al distributore il suolo pubblico gratis? Perché il Comune deve privarsi di un un’entrata a fronte di un servizio che il distributore effettua a fini commerciali?».


Davanti alla possibilità avanzata ancora da Paladini di ritirare la delibera («Le modifiche entreranno in vigore il prossimo anno, abbiamo un po’ di tempo») per meglio esaminarla, la maggioranza si è però irrigidita, manifestando la volontà di votarla nel testo presentato. Dopo uno scontro fra Moscatelli e Fonzo a riportare un po’ di calma di hanno pensato il leghista Arduino Pasquini e il “dem” Mattia Colli Vignarelli.

La sintesi, dopo un paio di sospensioni, incluso l’ottenimento del parere favorevole da parte degli uffici, è stata raggiunta dall’inserimento di un emendamento “ambientalista”: concedere il non pagamento del canone di occupazione a fronte della dimostrazione da parte del distributore che l’energia provenga da fonti rinnovabili e non fossili. Così modificato, il documento è stato approvato all’unanimità.

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Luca Mattioli

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