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La Casa di Giorno trasloca ad Agognate. Dopo 33 anni lascia la sede storica di via dei Tornielli

Il centro per anziani si trasferisce nei locali della residenza San Domenico ma, fino a che sussisterà l’emergenza sanitaria, non ci sarà promiscuità di spazi e condivisione di attività tra gli utenti delle due strutture

Dopo 33 anni di attivitàlLa Casa di Giorno Don Aldo Mercoli lascia la sede storica di via dei Tornielli e si trasferisce, dal 1 dicembre, ad Agognate in un’ala della residenza per anziani San Domenico proseguendo il proprio servizio a favore della terza e quarta età.

L’area dedicata alla Casa di Giorno è collocata al piano terra con accesso diretto all’area verde esterna e vicina alla chiesa, nel nucleo denominato “Canonica”, dove ospiterà una ventina di utenti, tra ospiti già iscritti in precedenza e nuovi inserimenti, tutti rigorosamente in possesso di Green Pass (tutti gli iscritti hanno già ricevuto la terza dose di vaccino). La gestione di Casa di Giorno e della sua programmazione quotidiana avverrà in totale autonomia e completamente separata da quella svolta dalla residenza San Domenico, fino a quando sussisterà l’emergenza sanitaria, non ci sarà promiscuità di spazi e condivisione di attività tra gli utenti delle due strutture.

L’emergenzaha inciso drasticamente sull’operato del nostro centro di aggregazione, non consentendo di fatto, per oltre 18 mesi, il normale svolgimento della programmazione rivolta ai nostri anziani, a eccezione di una breve parentesi nell’ex seminario di via Monte San Gabriele. Questo tempo è stato utilizzato da tutto il consiglio di amministrazione e dall’èquipe, coadiuvata dai nostri indispensabili volontari, per attività di aggiornamento, progettazione e riorganizzazione della struttura. Grazie al sostegno di Fondazione Comunità Novarese onlus, al progetto LET’S GO di Fondazione Cariplo, al Comune di Novara ed alla Caritas, abbiamo potuto infatti dedicarci alla formazione degli operatori, alla riorganizzazione dei laboratori, alla revisione del progetto educativo e allo studio di una nuova impostazione delle attività della Casa di Giorno.

Un nuovo logo, un nuovo sito (www.casadigiorno.it) e la nostra prima campagna di fundraising, dedicata alla riapertura della Casa nell’anno del centenario di son Aldo, sono solo alcuni degli strumenti di comunicazione pensati e realizzati per informare e coinvolgere nuovi potenziali utenti, caregivers e stakeholders. “Riapriamo la nostra Casa” è il titolo scelto per la campagna raccolta fondi a sostegno della struttura e dei servizi forniti agli ospiti; con le donazioni ricevute la struttura sarà in grado di portare avanti il programma di attività. Inoltre, per celebrare il centenario della nascita di don Aldo, i primi 100 che doneranno una somma superiore a 100 euro riceveranno una stampa artistica con il ritratto di don Aldo, a tiratura limitata, realizzata dall’artista novarese Luvol e impreziosita da una citazione di don Aldo riprodotta dalla calligrafa Alessandra Barocco.

«In questi mesi di lavoro per garantire una rapida riapertura, la priorità è sempre stata quella di poter garantire le migliori condizioni per la sicurezza ed il benessere psicofisico dei nostri Ospiti, così pesantemente messi sotto pressione dall’attuale emergenza sanitaria – spiega il presidente Luciano Chiesa -. Per questo oggi siamo molto felici di poter finalmente riaprire le porte del nostro centro e di riaccogliere i nostri anziani in un luogo splendido come la Residenza San Domenico di Agognate. Un doveroso ringraziamento da parte mia e di tutto il consiglio di amministrazione va alla Cooperativa San Pio ed ai suoi dirigenti, che con generosità e professionalità ci hanno permesso di superare questa situazione critica concedendoci gli spazi della loro struttura, alla nostra amministrazione comunale, prezioso interlocutore e sostenitore in questo momento di transizione ed alla Diocesi di Novara che per anni ci ha concesso l’utilizzo della nostra sede di via dei Tornielli».

«In tutti questi mesi io e la mia equipe, insieme al prezioso contributo di tutti i volontari, siamo sempre rimasti in contatto con i nostri Ospiti e i loro caregivers, monitorando le loro condizioni e offrendo, seppur a distanza, un supporto psicologico per alleggerire le loro giornate e mantenere vivo e solido il legame che ci unisce – aggiunge la direttrice, Valentina Piantanida -. Il risultato di questo monitoraggio e dell’analisi dei loro bisogni è stato il punto di partenza per ripensare il nostro programma di laboratori, un progetto sperimentale mirato a riportare i nostri anziani ad essere protagonisti delle proprie giornate. Rispetto al passato in cui la maggior parte delle attività veniva svolta collettivamente, ora lavoreremo in piccoli gruppi ed ognuno potrà scegliere, guidato dalla supervisione dei nostri educatori, le attività più adatte alle proprie peculiarità costruendo il proprio personale programma settimanale».

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