E’ stato eseguito all’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara il primo intervento in Piemonte di epatectomia destra con l’utilizzo del robot “Da Vinci Xi”. Prima dell’intervento il paziente era stato sottoposto a un programma di chemioterapia neo-adiuvante che aveva permesso di ridurre il volume totale della neoplasia permettendo, così, un intervento più conservativo di quello originalmente pianificato.
Proprio grazie a questo lavoro di équipe, tra l’altro, il paziente ha potuto beneficiare anche della tecnica di chirurgica robotica, mini-invasiva. Fino a ora questo tipo di intervento veniva eseguito solo con tecnica tradizionale (chirurgia aperta) oppure in laparoscopia.
Lo sviluppo del programma di chirurgia robotica e l’esperienza in Chirurgia epatica e laparoscopica del direttore della Struttura di chirurgia generale 2 a indirizzo epato-bilio-pancreatico, dottor Raffaele Romito, e della sua équipe hanno permesso di raggiungere questo prestigioso traguardo.
«Sono particolarmente orgoglioso di quest’ultimo risultato raggiunto, che dimostra la serietà e la competenza del gruppo chirurgico (composto da chirurghi, anestesisti, infermieri) presente all’Aou di Novara – afferma Romito – Anche in questo momento di estrema difficoltà legata alla pandemia e alla carenza di risorse in sanità, l’azienda può contare su una équipe chirurgica proiettata al futuro e su un gruppo multidisciplinare di chirurgia robotica che è tra i più attivi ed organizzati in Italia».
In effetti, come dichiarato dal professor Alessandro Volpe, coordinatore del gruppo di progetto di chirurgia robotica dell’azienda e direttore della Struttura complessa di urologia, «grazie all’impegno e alla dedizione di tutte le figure professionali coinvolte anche in un anno estremamente complesso come il 2020, nel quale gran parte delle attenzioni in ambito sanitario sono state rivolte alla gestione dell’emergenza Covid, il gruppo multidisciplinare del “Maggiore” è riuscito ad eseguire circa 300 interventi di chirurgia robotica per il trattamento di patologie oncologiche, un numero significativamente superiore rispetto all’anno precedente. Interventi come quello appena eseguito confermano il continuo percorso di sviluppo e di innovazione chirurgica al servizio della popolazione che afferisce alla nostra Azienda».
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