In Prefettura consegnate le Onorificenze al merito e le Medaglie d’Onore agli internati militari

Consegnate le distinzioni OMRI e due Medaglie d’Onore ai familiari di Attalo Bergamini e Adriano Carpani. Premiati cittadini che hanno saputo lasciare il segno nella comunità

La Prefettura di Novara ha ospitato questa mattina la cerimonia di consegna delle distinzioni onorifiche dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”, il più importante riconoscimento istituzionale conferito dal Presidente della Repubblica a coloro che si sono particolarmente distinti nelle attività professionali, nelle funzioni pubbliche, nel volontariato e nella vita civile. Un ordine cavalleresco nato nel 1951, con l’obiettivo di valorizzare chi nei diversi ambiti della società contribuisce con impegno e coerenza al bene comune.

Il prefetto Francesco Garsia, aprendo la cerimonia, ha sottolineato come i cittadini insigniti «non si siano distinti solo per la loro attività lavorativa, ma perché, oltre a quella, si sono prodigati per gli altri: nel volontariato, nelle associazioni, all’interno delle loro comunità. Hanno recitato un ruolo attivo e continuano a farlo». A rendere ancora più significativo il momento, la consegna di due Medaglie d’Onore alla memoria di Attalo Bergamini e Adriano Carpani, internati militari italiani (IMI) deportati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto dopo l’8 settembre 1943. «Una tragedia nella tragedia, una pagina poco conosciuta — ha ricordato il prefetto — che merita di essere ricordata».

Accanto alle onorificenze, è stato dedicato uno spazio anche alla formazione civica dei giovani: in collaborazione con l’istituto storico della Resistenza “Piero Fornara” sono state consegnate agli istituti scolastici superiori della provincia copie del volume Credere nei valori, che raccoglie discorsi di Oscar Luigi Scalfaro sulla costituzione e sull’Italia. A rappresentare l’istituto, il presidente Paolo Cattaneo: «Sono soddisfatto che la Prefettura riunisca tutti per premiare e per ricordare gli IMI, che troppo a lungo sono stati dimenticati. La Resistenza, i militari deportati, le donne che hanno lavorato nell’ombra: tutti hanno contribuito alla liberazione e alla rinascita democratica del Paese».

I nuovi insigniti OMRI

Tra i cittadini premiati Pier Carlo Ruffino, sovrintendente capo della Polizia di Stato e per anni nella scorta del presidente Scalfaro, impegnato anche nel sociale con la fondazione “Apri le Braccia”, dedicata al sostegno di giovani con disabilità. L’onorificenza di Ufficiale è stata conferita anche a Tamara Violini, funzionario della Ragioneria dello Stato e revisore dei conti, particolarmente attiva nel volontariato con la Caritas diocesana e protagonista del supporto alla Croce Rossa durante l’emergenza Covid, per il quale ha ricevuto la medaglia di benemerenza.

Tra i neocavalieri, Luigi Bessone, luogotenente dei Carabinieri e comandante della stazione di Gattico-Veruno e Natalia Bobba, presidente dell’ente nazionale Risi e volontaria nell’assistenza ad anziani e malati che si recano a Lourdes. Il titolo è stato conferito anche a Marco Caviggioli, presidente della sezione Alpini di Novara, e Roberto Cimberio, amministratore delegato dell’azienda Cimberio, distintosi per l’impegno nella Protezione Civile e per il sostegno alla fondazione “Cielo Azzurro” dedicata ai bambini con gravi patologie neonatali.

Sono stati inoltre insigniti Giovanni Di Resta, appuntato scelto dei Carabinieri impegnato nelle attività investigative contro la criminalità organizzata, Pier Luigi Gigante, tenente colonnello con numerosi riconoscimenti internazionali, attivo come donatore AVIS e collaboratore nei centri cinofili di addestramento, Renato Morea, storico alpino di Pettenasco, soccorritore nel terremoto dell’Irpinia e figura centrale della Pro Loco locale, il colonnello Antonio Valentino, comandante provinciale della Guardia di Finanza ed Emilio Zecchini, dipendente dell’ospedale Maggiore, alpino dal 1982 e direttore della banda musicale di Caltignaga.

Le medaglie alla memoria degli Internati Militari Italiani

Momento particolarmente toccante la consegna delle Medaglie d’Onore dedicate agli IMI. La prima alla memoria di Attalo Bergamini, nato a Trecate nel 1920, internato dopo la campagna d’Africa e deportato in Germania insieme al fratello e ad alcuni vicini di casa. La nipote, ritirando la medaglia, ha ricordato il silenzio doloroso del nonno: «Non amava parlare di quel periodo. Sapevamo solo che era tornato pesando 40 chili e senza denti, perché se li erano strappati da soli».

La seconda medaglia è stata consegnata al figlio di Adriano Carpani, maresciallo capo dei Carabinieri, internato in Grecia e deportato nell’ottobre 1943. «Non l’ho mai conosciuto — ha raccontato il figlio — sono nato sette giorni dopo la sua morte, avvenuta il 6 aprile 1948. È la prima volta, in quasi settantotto anni, che si parla di lui in una cerimonia pubblica».

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Immagine di Luca Galuppini

Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.