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Imposta pubblicitaria manifestazioni: «Perché un “abbattimento” diseguale?»

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Una Commissione Bilancio apparentemente di “routine” come quella di stamattina, venerdì 16 aprile, inizialmente dedicata a un “riconoscimento di debiti fuori bilancio a seguito di ordinanze esecutive sfavorevoli all’amministrazione” illustrato dall’assessore Mario Paganini, ha poi focalizzato l’attenzione dei commissari sulle modifiche al regolamento riguardante tra l’altro la “concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria”.

Nel documento, che sarà portato all’esame del prossimo Consiglio comunale, è tra l’altro emersa la possibilità di un abbattimento dell’imposta dell’80% a favore di una serie di iniziative (si è parlato di eventi sportivi, ma anche di appuntamenti politici, culturali, sindacali, religiosi) che si tengono in spazi dove la cui capienza è superiore ai 3 mila posti. Dopo che Sara Paladini ha chiesto conferma all’esponente della giunta che le agevolazioni riguardano eventi da tenersi tanto nel centro cittadino che nelle periferie, il capogruppo del suo partito, Rossano Pirovano, ma anche Daniele Andretta (che hanno ricoperto entrambi l’incarico di assessore allo Sporto nelle precedenti amministrazioni) si sono chiesti il perché di questa difformità. Nella sostanza, ha detto Pirovano, «se pensiamo a strutture con una capienza superiore ai 3 mila posti abbiamo in città unicamente lo stadio “Piola” e il “PalaIgor”. Chi dovesse usufruire di questi impianti per una singola iniziativa avrebbe un abbattimento dell’80%, in tutte le altre solo del 50%. Mi sembra una cosa poco equa nei confronti di tanti altri, legati a qualche disciplina definita minore, che magari già faticano a trovare qualche sponsor e non possono certo permettersi il palazzetto di Sant’Agabio piuttosto che lo stadio. Meglio sarebbe uniformare questa agevolazione, se non applicarla al contrario: chi ha più possibilità avere uno sconto minore».

 

 

«Tutti i regolamenti sono soggetti a facili interpretazioni – ha aggiunto Andretta – comunque questa soluzione stride non poco e poi vorrei porre l’attenzione sulla genericità del termine “diffusione pubblicitaria”. Chiederei un po’ più di attenzione per la cosa».

Di fronte a queste obiezioni l’assessore Moscatelli ha manifestato una convinta apertura. Che potrebbe tradursi – in sede di Consiglio – nell’approvazione di un emendamento da parte di tutte le forze politiche.

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