Il parco Golgi si trasforma in oasi tech: la biodiversità incontra l’innovazione grazie a Comoli Ferrari

Un polmone verde nel cuore di Novara con il progetto tecnico di 3Bee. Secondo il partner tecnico, il capoluogo è penultimo in Italia per naturalità del territorio

Tra viale Roma e viale Massimo d’Azeglio, il parco Golgi si prepara a cambiare volto. A guidare questa trasformazione è Comoli Ferrari, storica azienda novarese, che ha deciso di investire in un progetto ambizioso e innovativo: fare del parco una Oasi Tech, un’area verde ad alta naturalità in cui tecnologia, biodiversità e comunità si incontrano.

«Tradizionalmente il valore di un’impresa è stato misurato in termini economici: fatturato, utile netto, valore delle azioni – ha dichiarato Paolo Ferrari, presidente dell’azienda -. Ma oggi sappiamo che il vero valore si misura anche con l’impatto positivo su ambiente e società».

L’intervento parte da un’idea semplice ma concreta: ridurre l’impatto ambientale e reinvestire i risparmi energetici in progetti a favore del territorio. «Abbiamo scelto di migliorare le nostre performance ambientali, riducendo i consumi grazie alla tecnologia – spiega Alessandro Balletta, Facility Manager e responsabile del progetto – e destinando quanto risparmiato alla creazione di un’oasi urbana che possa portare beneficio a tutta la comunità».

Nel Parco Golgi verranno piantumati nuovi alberi autoctoni, realizzate due grandi aiuole nettarifere da 200 metri quadri ciascuna e installata una casa degli insetti impollinatori, conosciuta anche come bug hotel. L’obiettivo è quello di creare quattro micro-habitat ad alta biodiversità, offrendo rifugio e nutrimento a insetti come api solitarie, farfalle e coleotteri.

Il partner tecnico del progetto è 3Bee, nature tech company leader nella protezione della biodiversità grazie a tecnologie avanzate. Forse non è una scelta casuale considerato il fatto che in uno studio pubblicato a settembre 2024 dall’azienda stessa, Novara risulta essere penultima tra le città italiane per naturalità del territorio, precedendo soltanto Vercelli. Un’analisi basata sul parametro di «Abbondanza Media di Specie per uso del suolo indiretta (MSA Land Use), un indicatore dell’integrità della biodiversità locale utilizzato per valutare l’impatto delle attività umane sull’ambiente naturale».

«Abbiamo progettato le aiuole con specie forestali autoctone e piante selezionate in base a criteri di fioritura scalare, per garantire nutrimento continuo agli insetti impollinatori durante tutto l’anno – ha spiegato Silvia Moser, biodiversity integrator di 3Bee -. Una delle aiuole ospiterà un apiario tecnologico, che non solo favorirà l’impollinazione, ma servirà anche da osservatorio ambientale. Grazie a sensori acustici e ambientali, sarà possibile rilevare dati in tempo reale su varietà, quantità e stato di salute degli insetti e sull’ambiente circostante. Le api sono bioindicatori straordinari: analizzando il loro comportamento e la loro presenza, possiamo avere dati oggettivi sulla qualità dell’aria, del suolo e dell’acqua».

LEGGI ANCHE Canelli: «Alberi all’ingresso della città e il parco dell’Agogna con le compensazioni ambientali della logistica»

Tutti i dati raccolti saranno visibili su una piattaforma digitale pubblica, che permetterà a cittadini, studenti e ricercatori di seguire l’evoluzione dell’oasi in tempo reale. La tecnologia “Flora” integrerà anche analisi satellitari e intelligenza artificiale, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea, per mappare gli effetti sul territorio.

Fondamentale sarà anche l’impatto sociale: hanno già aderito quattro istituti comprensivi – Duca d’Aosta, Sacro Cuore, Rita Levi Montalcini e Bellini – per un totale di oltre 500 bambini coinvolti in passeggiate educative e attività didattiche sulla biodiversità.

Per il sindaco Alessandro Canelli si tratta di «un progetto che, insieme a quello sugli sfalci differenziati con Legambiente, rafforza la strategia ambientale della città» sottolineando la forte responsabilità sociale delle imprese novaresi.

Sulla stessa linea l’assessora all’Ambiente Elisabetta Franzoni, che ha evidenziato come la riqualificazione di spazi verdi sia anche un fattore di sicurezza urbana: «La bellezza allontana il degrado e i pericoli. Il monitoraggio ambientale ci consentirà anche di programmare meglio le politiche pubbliche».

Il progetto del Parco Golgi è solo all’inizio, ma rappresenta già un esempio concreto di come l’innovazione possa servire l’ambiente e la società. Un modello replicabile, che unisce impresa, tecnologia, istituzioni e cittadini attorno a un obiettivo comune: costruire un futuro più verde e più consapevole.

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

© 2025 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Il parco Golgi si trasforma in oasi tech: la biodiversità incontra l’innovazione grazie a Comoli Ferrari

Un polmone verde nel cuore di Novara con il progetto tecnico di 3Bee. Secondo il partner tecnico, il capoluogo è penultimo in Italia per naturalità del territorio

Tra viale Roma e viale Massimo d’Azeglio, il parco Golgi si prepara a cambiare volto. A guidare questa trasformazione è Comoli Ferrari, storica azienda novarese, che ha deciso di investire in un progetto ambizioso e innovativo: fare del parco una Oasi Tech, un’area verde ad alta naturalità in cui tecnologia, biodiversità e comunità si incontrano.

«Tradizionalmente il valore di un’impresa è stato misurato in termini economici: fatturato, utile netto, valore delle azioni – ha dichiarato Paolo Ferrari, presidente dell’azienda -. Ma oggi sappiamo che il vero valore si misura anche con l’impatto positivo su ambiente e società».

L’intervento parte da un’idea semplice ma concreta: ridurre l’impatto ambientale e reinvestire i risparmi energetici in progetti a favore del territorio. «Abbiamo scelto di migliorare le nostre performance ambientali, riducendo i consumi grazie alla tecnologia – spiega Alessandro Balletta, Facility Manager e responsabile del progetto – e destinando quanto risparmiato alla creazione di un’oasi urbana che possa portare beneficio a tutta la comunità».

Nel Parco Golgi verranno piantumati nuovi alberi autoctoni, realizzate due grandi aiuole nettarifere da 200 metri quadri ciascuna e installata una casa degli insetti impollinatori, conosciuta anche come bug hotel. L’obiettivo è quello di creare quattro micro-habitat ad alta biodiversità, offrendo rifugio e nutrimento a insetti come api solitarie, farfalle e coleotteri.

Il partner tecnico del progetto è 3Bee, nature tech company leader nella protezione della biodiversità grazie a tecnologie avanzate. Forse non è una scelta casuale considerato il fatto che in uno studio pubblicato a settembre 2024 dall’azienda stessa, Novara risulta essere penultima tra le città italiane per naturalità del territorio, precedendo soltanto Vercelli. Un’analisi basata sul parametro di «Abbondanza Media di Specie per uso del suolo indiretta (MSA Land Use), un indicatore dell’integrità della biodiversità locale utilizzato per valutare l’impatto delle attività umane sull’ambiente naturale».

«Abbiamo progettato le aiuole con specie forestali autoctone e piante selezionate in base a criteri di fioritura scalare, per garantire nutrimento continuo agli insetti impollinatori durante tutto l’anno – ha spiegato Silvia Moser, biodiversity integrator di 3Bee -. Una delle aiuole ospiterà un apiario tecnologico, che non solo favorirà l’impollinazione, ma servirà anche da osservatorio ambientale. Grazie a sensori acustici e ambientali, sarà possibile rilevare dati in tempo reale su varietà, quantità e stato di salute degli insetti e sull’ambiente circostante. Le api sono bioindicatori straordinari: analizzando il loro comportamento e la loro presenza, possiamo avere dati oggettivi sulla qualità dell’aria, del suolo e dell’acqua».

LEGGI ANCHE Canelli: «Alberi all’ingresso della città e il parco dell’Agogna con le compensazioni ambientali della logistica»

Tutti i dati raccolti saranno visibili su una piattaforma digitale pubblica, che permetterà a cittadini, studenti e ricercatori di seguire l’evoluzione dell’oasi in tempo reale. La tecnologia “Flora” integrerà anche analisi satellitari e intelligenza artificiale, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea, per mappare gli effetti sul territorio.

Fondamentale sarà anche l’impatto sociale: hanno già aderito quattro istituti comprensivi – Duca d’Aosta, Sacro Cuore, Rita Levi Montalcini e Bellini – per un totale di oltre 500 bambini coinvolti in passeggiate educative e attività didattiche sulla biodiversità.

Per il sindaco Alessandro Canelli si tratta di «un progetto che, insieme a quello sugli sfalci differenziati con Legambiente, rafforza la strategia ambientale della città» sottolineando la forte responsabilità sociale delle imprese novaresi.

Sulla stessa linea l’assessora all’Ambiente Elisabetta Franzoni, che ha evidenziato come la riqualificazione di spazi verdi sia anche un fattore di sicurezza urbana: «La bellezza allontana il degrado e i pericoli. Il monitoraggio ambientale ci consentirà anche di programmare meglio le politiche pubbliche».

Il progetto del Parco Golgi è solo all’inizio, ma rappresenta già un esempio concreto di come l’innovazione possa servire l’ambiente e la società. Un modello replicabile, che unisce impresa, tecnologia, istituzioni e cittadini attorno a un obiettivo comune: costruire un futuro più verde e più consapevole.

© 2025 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata

Picture of Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore