Primo giorno di scuola per gli studenti del nuovo corso in Biotecnologie ambientali dell'Iti Omar
«Il futuro ci preoccupa, vogliamo fare qualcosa di utile per il pianeta». Lo dicono a metà fra emozione e determinazione i 15 studenti del terzo anno dell’Iti Omar che questa mattina – 10 settembre – hanno ufficialmente inaugurato il nuovo corso in Biotecnologie ambientali.
«All’esame di terza media avevo portato una tesina sull’inquinamento, perché mi aveva permesso di creare collegamenti fra diverse materie – spiega Michele Ruzza – Un ricerca che però mi ha anche portato a scoprire che la situazione ambientale è drammatica, ad esempio mi avevano colpito molto le isole di plastica che galleggiano negli oceani. Per questo ho scelto questo indirizzo di studi, perché spero di poter fare qualcosa per il pianeta».
Stessa motivazione anche per Alessandro Schiapparella, che si dice «molto preoccupato per i cambiamenti climatici».
Per dar loro un’ulteriore spinta, oltre che il benvenuto dopo un anno scolastico non semplice a causa del Covid, è stato organizzato un momento collettivo in cui è stato piantato un giovane albero di melograno nel giardino dell’istituto (nella foto in alto, con attorno gli studenti).
«Abbiamo scelto questa varietà – spiega Elisabetta Rossi, docente coordinatrice del nuovo corso – perché il frutto, composto da tanti semi che convivono, è simbolo di produttività e unità fra i popoli. Vogliamo che possa essere un collante fra generazioni. In questo corso di studi adotteremo un approccio più concreto, che faccia riflettere i ragazzi sulle nuove esigenze, perché possano avere una mentalità diversa. È il mondo che ce lo chiede e abbiamo bisogno di loro».
In quest’ottica al momento inaugurale, oltre al dirigente scolastico Franco Ticozzi, erano presenti i rappresentanti dell’associazione Green Fortitudo Luciano Leone e del progetto Nutriziopoli Barbara Camilli: «Con i ragazzi attiveremo dei percorsi che possano sensibilizzarli sui temi della transizione ecologica e sui corretti stili di vita».
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