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Gruppo Pd Piemonte: «Sanità, con Cirio assunzioni a picco». La Regione: «Siamo vaccinati contro le polemiche»

Dall’analisi dei dati è emerso che per Novara i punti più critici sono quelli riguardanti i dirigenti medici dell’Asl (-23 nel 2021) e gli infermieri dell’ospedale Maggiore (-37 nel 2021)

Nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta ieri, 6 luglio, il gruppo del Partito Democratico in consiglio regionale ha presentato i dati riguardanti assunzioni e cessazioni del personale nelle Asl e negli ospedali piemontesi.

«Dati inconfutabili che fotografano tre diverse stagioni dei governi regionali: Cota, Chiamparino e Cirio. L’attuale presidente deve spiegarci come mai non è stato in grado di programmare assunzioni che consentissero di mantenere almeno il trend che aveva garantito il governo regionale di centrosinistra – ha affermato il presidente del gruppo Pd, Raffaele Gallo –. E’ inaccettabile che non si sia riusciti a programmare almeno le assunzioni pari al turn over. Oggi abbiamo una sanità decisamente peggiore a causa anche dell’incapacità di programmare le assunzioni in tutti gli ambiti, con evidenza ancora maggiore nel mondo degli amministrativi, un allarme che abbiamo lanciato parecchi mesi fa e che continua a essere inascoltato, ma che rischierà, nei prossimi mesi, di bloccare definitivamente la macchina sanitaria e di farci perdere le occasioni dei fondi europei. Questi numeri fotografano il fallimento della gestione sanitaria della giunta Cirio, realtà che i cittadini vivono, quotidianamente, sulla propria pelle e che oggi dimostriamo con i fatti».

Dall’analisi dei dati è emerso che per Novara i punti più critici sono quelli riguardanti i dirigenti medici dell’Asl (-23 nel 2021) e gli infermieri dell’ospedale Maggiore (-37 nel 2021).

«Senza personale non ci sono servizi sanitari – ha detto il consigliere e vicepresidente della commissione Sanità, Domenico Rossi -. Il gap negativo va recuperato al più presto per evitare riduzione di servizi e allungamento delle liste d’attesa. Approfondirò il tema con i direttori per comprendere le dinamiche che stanno dietro questo fenomeno già da tempo denunciato dalle sigle sindacali».

«Al di là dei tanti annunci a cui ci ha abituati questa giunta, è evidente un dato macroscopico: quando governa il centro sinistra si assume personale, quando governa la destra, invece, non si sostituiscono nemmeno i pensionamenti: ogni volta che si entra nel merito dei dati reali si scoprono i bluff della Giunta Cirio – ha aggiunto Rossi -. C’è solo un modo per affrontare questa criticità come continuiamo a chiedere dall’inizio della legislatura: un piano straordinario di assunzioni. Non si tratta della soluzione a tutti i problemi, ma della condizione necessaria per potere anche solo provare a ipotizzare strategie di miglioramento del sistema sanitario. Con più personale, inoltre, le strutture saranno nelle condizioni di recuperare visite e prestazioni. In alternativa si darà sempre più spazio a una privatizzazione strisciante che garantisce tempi più consoni, ma è accessibile solo a chi ha possibilità economiche».

La replica dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi e del presidente della commissione Sanità Alessandro Stecco non si è fatta attendere. «Al dicembre 2021 il personale della sanità piemontese risulta costituito da 57.358 professionalità, ovvero 2.700 in più rispetto alle 54.664 del 2018. Una polemica che stupisce ma non sorprende – ha dichiarato l’assessore -. Quando si chiede conto del turn-over probabilmente i consiglieri d’opposizione non ricordano che i concorsi durante il Covid non si potevano fare, perché erano sospesi per legge a livello nazionale. Saranno loro sfuggiti anche gli oltre 5 mila reclutamenti che la Regione ha messo in campo durante l’emergenza e le 1.137 stabilizzazioni che, in accordo con i sindacati, si stanno avviando. Sfuggito poi che siamo la prima regione in Italia per numero di somministrazioni della quarta dose di vaccino».

«Discorsi fuori luogo e con dati sbagliati, perché non comparabili – ha aggiunto Stecco -. La giunta ha fatto salti mortali in questi anni per potenziare, nel pieno di una delle più gravi pandemie della storia, una sanità fatta di risorse umane eccellenti, ma indebolita da anni di tagli e completamente priva di una rete di medicina territoriale. Invece di lanciare allarmi ingiustificati, invito a parlare di questo tema nelle sedi opportune, perché è un argomento serio che come tale va affrontato con “grano salis” e non con approssimazione. I fattori, uno fra gli altri la carenza cronica in Italia di personale specializzato, sono tanti e complessi. Ma non c’entrano nulla con quelli usati strumentalmente dal Pd».

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