Gmv Martini, l’azienda non retrocede sui licenziamenti annunciati

Sono 145 gli attuali dipendenti di Gmv Martini a Novara ma sul capo di 19 di loro pende la scure del licenziamento. Una scure che però resterà sospesa prevedibilmente fino al 4 agosto, termine ultimo per l’ “invio delle lettere”. A nulla pare sia servito l’incontro di lunedì mattina tra sindacato e vertici aziendali che hanno ribadito le loro intenzioni. «Abbiamo sottoposto all’azienda la richiesta di bloccare la procedura dei licenziamenti e di utilizzare la cassa integrazione – dice Gianluca Tartaglia della Fim – La nostra posizione è quella di arrivare a settembre e vedere cosa succederà, anche alla luce di eventuali decreti governativi. Ma l’azienda non ha dato risposte. Intanto il 30 giugno l’azienda ha formulato la sospensione del pagamento della 14esima a tempo indeterminato; una comunicazione che prodotto azioni di sciopero nelle giornate di giovedì e venerdì scorso che, tuttavia, non hanno sortito alcun cambiamento da parte aziendale».

 

 

«Noi – aggiunge – come Fim Cisl siamo consapevoli dei problemi esistenti ma sottolineiamo la mancanza di un vero progetto e di un piano industriale che renda credibili le scelte che l’azienda vuole portare avanti e che quindi giustificherebbero sacrifici, come ad esempio la riduzione oraria che è stata proposta. Al di là di questi 19 licenziamenti, non avendo cambiato l’organizzazione del lavoro e non avendo fatto scelte sulla mission dei prossimi anni, potrebbero esserci ulteriori decurtazioni di posti di lavoro. Da qui la sostanziale inutilità dei 19 licenziamenti perché a settembre le difficoltà potrebbero aumentare».

Per quanto riguarda la decisione della sospensione del pagamento della 14esima a tempo indeterminato «nei prossimi giorni – dice Tartaglia – faremo una verifica con i nostri studi legali».

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Daniela Fornara

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Gmv Martini, l’azienda non retrocede sui licenziamenti annunciati

Sono 145 gli attuali dipendenti di Gmv Martini a Novara ma sul capo di 19 di loro pende la scure del licenziamento. Una scure che però resterà sospesa prevedibilmente fino al 4 agosto, termine ultimo per l’ “invio delle lettere”. A nulla pare sia servito l’incontro di lunedì mattina tra sindacato e vertici aziendali che hanno ribadito le loro intenzioni. «Abbiamo sottoposto all’azienda la richiesta di bloccare la procedura dei licenziamenti e di utilizzare la cassa integrazione - dice Gianluca Tartaglia della Fim - La nostra posizione è quella di arrivare a settembre e vedere cosa succederà, anche alla luce di eventuali decreti governativi. Ma l’azienda non ha dato risposte. Intanto il 30 giugno l’azienda ha formulato la sospensione del pagamento della 14esima a tempo indeterminato; una comunicazione che prodotto azioni di sciopero nelle giornate di giovedì e venerdì scorso che, tuttavia, non hanno sortito alcun cambiamento da parte aziendale».     «Noi - aggiunge - come Fim Cisl siamo consapevoli dei problemi esistenti ma sottolineiamo la mancanza di un vero progetto e di un piano industriale che renda credibili le scelte che l’azienda vuole portare avanti e che quindi giustificherebbero sacrifici, come ad esempio la riduzione oraria che è stata proposta. Al di là di questi 19 licenziamenti, non avendo cambiato l’organizzazione del lavoro e non avendo fatto scelte sulla mission dei prossimi anni, potrebbero esserci ulteriori decurtazioni di posti di lavoro. Da qui la sostanziale inutilità dei 19 licenziamenti perché a settembre le difficoltà potrebbero aumentare». Per quanto riguarda la decisione della sospensione del pagamento della 14esima a tempo indeterminato «nei prossimi giorni - dice Tartaglia - faremo una verifica con i nostri studi legali».

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