È partito tutto con l’allontanamento di un geometra, ma dietro ci sono responsabilità amministrative e politiche ben più ampie. Dopo il caso Santacroce, un nuovo scossone investe l’assessorato allo Sport guidato dal vicesindaco Ivan De Grandis. Al centro della vicenda, un debito fuori bilancio da 112.940 euro legato a lavori mai affidati formalmente ma regolarmente eseguiti in occasione dei mondiali di Hockey ospitati a Novara a settembre del 2024.
Il caso ha avuto origine un anno fa, quando la città si preparava ad accogliere l’importante manifestazione internazionale. Per rendere adeguati gli impianti sportivi – dal Pala Dal Lago al Pala Igor, passando per il Pala Sartorio e il campo da softball del Porta Mortara – il Comune aveva stanziato oltre 700mila euro. Tuttavia, durante l’estate sono emerse ulteriori richieste da parte degli organizzatori e dei responsabili della sicurezza: modifiche agli spogliatoi degli arbitri, una sala stampa, parapetti, tinteggiature, teli oscuranti, perfino la rimozione di scritte offensive.
Tutti lavori che, a consuntivo, sono costati quasi 113mila euro. E che, come ha accertato l’attuale dirigente del settore Elisabetta Rossi, sono stati effettivamente svolti e collaudati, apportando una «concreta utilità» per l’ente. Ma c’è un problema: nessuno di questi interventi risulta formalmente affidato. Niente determina, nessun impegno di spesa, nessuna traccia nei protocolli. Solo scambi di mail, preventivi informali e indicazioni “a voce”.
A disporre i lavori – secondo quanto emerso – è stato Massimo Valdati, geometra in forza all’ufficio Sport dal 2022 con un passato da assessore al comune di Pavia e già condannato proprio nel 2022 a 14 mesi per truffa ai danni di un imprenditore di un ristorane cinese. Valdati, che ha agito in assenza di atti ufficiali, è stato allontanato dal comune di Novara nel maggio scorso. Ma ora che il conto di quei lavori irregolari arriva sul tavolo del consiglio comunale, la questione travalica la sola responsabilità individuale.
La delibera per il riconoscimento del debito – che doveva approdare in aula il 24 luglio – è stata rinviata dopo l’estate, ma nel frattempo la politica si infiamma. Ieri pomeriggio le minoranze consiliari hanno convocato una conferenza stampa per chiedere il ritiro della proposta e denunciare «la totale incapacità di gestione dell’assessore De Grandis». Secondo i gruppi di opposizione, il Comune ha scaricato tutta la responsabilità sul dipendente, senza chiarire il contesto in cui sono maturate quelle decisioni. «Il dipendente che ha disposto i lavori è stato allontanato senza spiegazioni – hanno dichiarato – e la delibera non individua responsabilità politiche, né ricostruisce le ragioni di quanto accaduto».
Dopo la bufera sul dirigente Dario Santacroce – sottoposto a due provvedimenti disciplinari e tre mesi di sospensione dal servizio e dallo stipendio per due procedure di gara sbagliate – ora tocca al vicesindaco De Grandis gestire un’altra crisi nell’assessorato. Anche in questo caso, il danno è doppio: tecnico e politico. Se il consiglio comunale dovrà decidere come sanare un debito mai autorizzato, il sindaco Alessandro Canelli e la maggioranza di centrodestra dovranno invece decidere come gestire le ricadute interne.