Garante per le persone disabili, prova di forza della maggioranza (che scricchiola)

A essere nominata è Silvia Dragone, mamma di MissG

Un’elezione che, almeno nelle intenzioni, doveva essere all’insegna della condivisione e dell’unanimità. E invece, la scelta del primo Garante per le persone con disabilità del comune di Novara ha lasciato emergere qualche crepa nella maggioranza. Dopo tre votazioni e più di un appello all’unità, l’ha spuntata Silvia Dragone, che guiderà un ruolo pensato per «rimuovere barriere, non solo architettoniche ma soprattutto culturali», come ha sottolineato il consigliere di Fratelli d’Italia Mauro Gigantino.

«Quando è nata questa nostra intenzione eravamo il secondo comune del Piemonte a proporre questa figura», ha ricordato Gigantino aggiungendo che il voto è «un passo importante per costruire una città dove nessuno venga lasciato indietro». Parole riprese anche dal capogruppo del Partito Democratico Nicola Fonzo, che però ha invitato a trovare una convergenza: «Il Garante non avrà carica politica e nemmeno capacità di spesa, sarebbe sciocco non trovare una chiave unitaria per la sua elezione».

Chiave che però non c’è stata, nemmeno dopo la sospensione per la convocazione dei capigruppo. Il regolamento prevedeva un quorum qualificato per le prime due votazioni, ma nessuno dei tre candidati – Silvia Dragone, Daniele Guccione e Stefano Bonello – ha raggiunto i due terzi dei presenti. E se la maggioranza era presente in aula con 17 consiglieri, alle prime votazioni è accaduto qualcosa che ha lasciato più di un interrogativo: Guccione (candidato vicino al centrosinistra alle ultime amministrative ad Arona dove ha vinto Alberto Gusmeroli, leghista come il sindaco Canelli), ha ottenuto 8 preferenze contro i 7 voti disponibili per le minoranze.

Non solo. Alla terza votazione, quando è bastata la maggioranza semplice, Guccione è salito a 9 voti, segno che qualcuno dalla parte di Canelli ha scelto di premiare il profilo dell’operatore Asl, persona con disabilità e con un master sul tema. Un curriculum che lo stesso Fonzo non ha esitato a definire «il più forte», pur senza voler sminuire gli altri candidati e le loro competenze. Alla fine, però, il ruolo è andato a Silvia Dragone, molto conosciuta in città anche per essere la madre dell’influencer MissG. Una figura che ora dovrà dimostrare di saper interpretare un incarico «di garanzia, non politico», come ha ricordato in aula il capogruppo del Movimento 5 Stelle Mario Iacopino, che ha colto l’occasione per rilanciare un tema rimasto irrisolto: «Ora serve il PEBA, il Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche. Non è più rinviabile».

Una giornata che consegna a Novara un passo avanti importante sul fronte dei diritti, ma che lascia dietro di sé il sospetto di un primo scricchiolio dentro una maggioranza chiamata, almeno nelle intenzioni, a dare un segnale di unità.

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Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.

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Garante per le persone disabili, prova di forza della maggioranza (che scricchiola)

A essere nominata è Silvia Dragone, mamma di MissG

Un’elezione che, almeno nelle intenzioni, doveva essere all’insegna della condivisione e dell’unanimità. E invece, la scelta del primo Garante per le persone con disabilità del comune di Novara ha lasciato emergere qualche crepa nella maggioranza. Dopo tre votazioni e più di un appello all’unità, l’ha spuntata Silvia Dragone, che guiderà un ruolo pensato per «rimuovere barriere, non solo architettoniche ma soprattutto culturali», come ha sottolineato il consigliere di Fratelli d’Italia Mauro Gigantino.

«Quando è nata questa nostra intenzione eravamo il secondo comune del Piemonte a proporre questa figura», ha ricordato Gigantino aggiungendo che il voto è «un passo importante per costruire una città dove nessuno venga lasciato indietro». Parole riprese anche dal capogruppo del Partito Democratico Nicola Fonzo, che però ha invitato a trovare una convergenza: «Il Garante non avrà carica politica e nemmeno capacità di spesa, sarebbe sciocco non trovare una chiave unitaria per la sua elezione».

Chiave che però non c’è stata, nemmeno dopo la sospensione per la convocazione dei capigruppo. Il regolamento prevedeva un quorum qualificato per le prime due votazioni, ma nessuno dei tre candidati – Silvia Dragone, Daniele Guccione e Stefano Bonello – ha raggiunto i due terzi dei presenti. E se la maggioranza era presente in aula con 17 consiglieri, alle prime votazioni è accaduto qualcosa che ha lasciato più di un interrogativo: Guccione (candidato vicino al centrosinistra alle ultime amministrative ad Arona dove ha vinto Alberto Gusmeroli, leghista come il sindaco Canelli), ha ottenuto 8 preferenze contro i 7 voti disponibili per le minoranze.

Non solo. Alla terza votazione, quando è bastata la maggioranza semplice, Guccione è salito a 9 voti, segno che qualcuno dalla parte di Canelli ha scelto di premiare il profilo dell’operatore Asl, persona con disabilità e con un master sul tema. Un curriculum che lo stesso Fonzo non ha esitato a definire «il più forte», pur senza voler sminuire gli altri candidati e le loro competenze. Alla fine, però, il ruolo è andato a Silvia Dragone, molto conosciuta in città anche per essere la madre dell’influencer MissG. Una figura che ora dovrà dimostrare di saper interpretare un incarico «di garanzia, non politico», come ha ricordato in aula il capogruppo del Movimento 5 Stelle Mario Iacopino, che ha colto l’occasione per rilanciare un tema rimasto irrisolto: «Ora serve il PEBA, il Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche. Non è più rinviabile».

Una giornata che consegna a Novara un passo avanti importante sul fronte dei diritti, ma che lascia dietro di sé il sospetto di un primo scricchiolio dentro una maggioranza chiamata, almeno nelle intenzioni, a dare un segnale di unità.

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24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.