Ex Macello: 550mila euro per completare la bonifica

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Ex Macello: 550mila euro per proseguire la bonifica. «Al via il secondo lotto dei lavori di rimozione dell’amianto». L’annuncio arriva dopo che ieri, 28 luglio, la Giunta comunale ha approvato l’apposita delibera. Una notizia molto attesa dai residenti della zona, che a fine maggio avevano visto entrare in azione le ruspe per alcuni giorni e nelle ultime settimane avevano iniziato a domandarsi quando sarebbero tornate all’opera. Con l’avvio delle attività, infatti, il sindaco Alessandro Canelli aveva spiegato che quel primo step riguardava «i primi due edifici, quelli considerati più urgenti dall’ultima relazione di Arpa. Un intervento che continuerà sul resto delle strutture e che sarà portato a termine entro la fine di settembre». (leggi qui l’articolo integrale)
Ma questa scadenza preannunciata sarà realmente rispettata? La domanda sorge spontanea dal momento che l’iter prevede che per l’affidamento di questa seconda tranche di lavori venga indetto un bando, che dovrebbe rimanere aperto per almeno un mese. Allo stato attuale nessuno da Palazzo Cabrino ha voglia di sbilanciarsi sulle tempistiche di pubblicazione della gara, anche perché agosto è ormai davvero alle porte e anche per le aziende del settore si avvicina il momento della pausa per le ferie estive, così come per il personale del Comune che dovrà seguire la gara e che ha continuato a lavorare anche durante il lockdown.
Nella sua consueta diretta Facebook di ieri, Canelli ha parlato di «bando a breve» e ha aggiunto: «Entro fine anno, al massimo per l’inizio del prossimo, l’ex Macello sarà libero completamente dall’amianto».

 

Ruspe in azione per il primo lotto di lavori

Cosa prevedono gli interventi sul 2° lotto
«Il primo lotto, eseguito lo scorso maggio, ha comportato un impegno complessivo di 76.300 euro. Il secondo lotto, inserito nel programma triennale delle opere pubbliche 2020/2022, prevede – spiega una nota di Palazzo Cabrino – la rimozione di 14 manti di copertura in lastre di cemento amianto, comprese le listellature e il rifacimento di tre tetti. Importo complessivo dell’opera (che si aggiunge al primo lotto) è di 630 mila euro». Fondi provenienti da «un bando della Regione Piemonte – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Mario Paganini – che ci ha dato la possibilità di procedere con la rimozione dell’eternit dalle scuole della città che necessitavano, anch’esse da tempo, di questo genere di intervento. Ed ora terminiamo i lavori all’ex Macello, un’area che da anni attendeva un intervento risolutivo». Intervento che «porterà, come già fatto con le scuole, alla rimozione complessiva dell’eternit dalla zona in questione fino ad un recupero totale dell’area», aggiunge il sindaco Alessandro Canelli.

Una partita aperta da più di 10 anni
Quella dell’ex Macello è una partita aperta da più di 10 anni. Nel 2011 il Comitato spontaneo dei residenti della zona aveva chiesto ad Arpa e Asl di monitorare lo stato di conservazione dell’amianto, ma nonostante gli esiti non fossero particolarmente rassicuranti non ci fu alcun intervento di messa in sicurezza. A gennaio 2019 il Comitato aveva sollecitato Canelli a chiedere nuovi controlli alle autorità sanitarie, che avevano «confermato l’ammaloramento particolare di due edifici (i primi oggetto di intervento)», spiegava il primo cittadino a fine maggio scorso. In quegli 8 anni trascorsi fra le due verifiche, la struttura è anche stata oggetto di occupazioni abusive. E per due volte altrettante aste, tenutesi sotto la giunta Ballarè, andarono deserte. La presenza di amianto, oltre a costituire una criticità sul piano ambientale e sanitario dei cittadini, aveva reso l’area poco appetibile, soprattutto perché la bonifica sarebbe stata a carico dell’eventuale acquirente.

Il piano di sostenibilità e un’ipotesi di redditività attesi per inizio 2021
Cosa accadrà dopo il completamento della bonifica? La sfida della riqualificazione resta ancora aperta e collegata a Casa Bossi. A inizio anno il Comune ha affidato, tramite avviso pubblico, la valutazione dell’area e della dimora antonelliana alla Rina Prime Value Services Spa di Genova, con ruolo di advisor (che inizialmente sembrava dovesse svolgere il Demanio). Fra i suoi compiti anche quello di redarre un piano di sostenibilità e un’ipotesi di redditività. La società genovese ha tempo un anno per assolvere ai propri compiti.

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Elena Ferrara

Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.

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