Il Tar del Piemonte ha respinto il ricorso presentato dall’ex presidente di Est Sesia, Camillo Colli (in foto), e da alcuni membri degli organi collegiali dell’associazione confermando la legittimità del commissariamento dell’ente. La sentenza, depositata il 30 luglio, dà pieno sostegno alle decisioni delle Regioni Lombardia e Piemonte, che avevano disposto l’intervento straordinario a parte dal 1 gennaio 2025.
«Non è mio compito commentare una decisione giudiziale. Per me la priorità è quella di lavorare al meglio per portare risultati, commenta Ettore Fanfani, il commissario straordinario nominato dalle due regioni -. La sentenza del TAR del Piemonte, se mai, nel confermare la legittimità delle decisioni delle Regioni Piemonte e Lombardia, ci impone un impegno ancora maggiore operando nell’interesse di tutti, a partire dalle tante aziende agricole di quella che è la regione risicola più importante d’Europa».
Il commissariamento era stato disposto congiuntamente dalle due Regioni alla fine del 2024, dopo che entrambe avevano avviato in modo indipendente un’istruttoria su vari aspetti critici: dalla situazione finanziaria alla gestione della società Idro Mazzé, fino ai contenziosi legali con il personale. Il più grande comprensorio irriguo d’Italia, che conta oltre 25 mila consorziati, stava infatti vivendo un periodo di forte crisi, segnato da note vicende giudiziarie che avevano coinvolto i vertici del consorzio e da forti tensioni legate alla gestione dell’acqua in seguito alla siccità del 2022. A complicare ulteriormente la situazione, l’ultimo bilancio — reso vacante dalle dimissioni dei revisori dei conti nel luglio dell’anno precedente — non era stato approvato. Nonostante ciò, l’assemblea dei delegati aveva confermato Colli alla presidenza con l’84% dei voti, al termine di un lungo e complesso processo elettivo durato diversi mesi. Tuttavia, i conti continuavano a non quadrare: durante la stessa assemblea fu deliberato un versamento straordinario da 4 milioni di euro, coperto attraverso una rata aggiuntiva riscossa nel mese di dicembre.
A quasi sei mesi da ricorso, il Tar ha rigettato integralmente il ricorso, condannando i ricorrenti al pagamento delle spese legali in favore delle Regioni, confermando la necessità di salvaguardare l’interesse pubblico implicito all’attività dell’Associazione Est Sesia.