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«Entro un anno 14 chilometri di piste ciclabili in più grazie al Pgtu». Per l’opposizione «è tutta fuffa»

Il Piano generale del traffico urbano è stato approvato in consiglio comunale. L'assessore Lanzo: «Progetto ampio che migliora la mobilità e la viabilità»

Quattordici chilometri di piste ciclabili in più, 15 nuove rotonde al posto dei semafori, bike e car sharing, potenziamento dei mezzi pubblici con una corsia riservata, regole più stringenti per i veicoli a motore nella Ztl. Con questi argomenti il Comune di Novara ha portato all’approvazione in consiglio del Pgtu, il Piano generale del traffico urbano. Critica l’opposizione che ha parlato di «occasione persa, piano timido con poco coraggio».

«L’ultimo piano risale al 2014 – ha ricordato l’assessore alla Mobilità, Raffaele Lanzo – e dopo dieci anni e con l’approvazione, un anno fa, del Pums è stato necessario recepire le indicazioni. Si tratta di uno strumento di programmazione che contiene iniziative da attuare in un periodo valutabile di tre anni e che comprende vari ambiti con l’obiettivo di raggiungere una migliore mobilità e una migliore viabilità, un tempo di percorrenza minore, ridurre emissioni di Co2 generando una serie di pratiche che agevolano lo spostamento delle persone nel contesto urbano. Lo studio Sintagma ha redatto il Piano, così come per il Pums e il Puls, all’amministrazione spetta il compito di recepirlo e attuarlo intercettando le risorse attraverso bandi e contributi, a volte provenienti da opere di compensazione».

L’assessore si è poi soffermato su alcuni dei punti principali: «Diciotto nuove rotatorie alcune già finanziate e cantierizzate in via Solaroli e largo Bellini, via Fauser, corso Risorgimento e via Fregonara, corso Milano e corso Trieste, via Leonardo da Vinci, strada del Chioccè, via Fleming e vis Marie Curiè che si sostituscono ai semafori e smaltiscono il traffico. L’ampliamento delle piste ciclabili dai 36 chilometri esistenti a 50: dal Torrion Quartara a Vignale ancora da appaltare, da Pernate a Sant’Agabio e tra la città e Lumellogno con i fondi Pnrr, verso Biandrate in via Fleming, lungo il cavalcavia 25 Aprile e in via Solferino. Contiamo in un anno di avere 50 chilometri di piste in più, un obiettivo importante per una città come Novara».

C’è poi il potenziamento dei mezzi Sun e di una linea modello Brt: «L’obiettivo per i mezzi a metano euro 4 e 5, comunque meno inquinanti, è di sostituirli con 40 nuovi bus elettrici e metano euro 6 tra 2024 e 2025. La proposta del Brt consiste in una corsia riservata ai mezzi pubblici che taglia in due la città, partendo da corso Risorgimento fino al futuro nuovo ospedale: in questo modo è ipotizzabile per i bus un minor tempo di percorrenza».

In fase di studio, invece, l’introduzione di bike sharing, car sharing, car pooling incentivando le aziende all’utilizzo di mezzi.

Nell’iter che ha portato all’approvazione, il Pgtu è stato condiviso con le associazione che siedono in Consulta ambiente: tre i soggetti proponenti Novaragreen, Fiabe Movimento Cinque Stelle che hanno proposto 31 osservazioni, alcune accolte, riguardanti il potenziamento del trasporto pubblico, la sicurezza stradale e la mobilità dolce.

Nonostante il plauso per la modalità di condivisione con i cittadini e le associazioni, l’opposizione è stata molto critica sui contenuti, a cominciare dalla consigliera del Pd, Cinzia Spilinga: «Avevamo strumenti meravigliosi per cambiare radicalmente, invece questo piano è freddino e abbiamo perso un’occasione. Le iniziative non sono sufficienti, ci voleva più coraggio ma non è stato fatto. Oggi i cittadini devono avere una spinta diversa per imparare a muoversi e politica ha gli strumenti per spingere in quella direzione, non seguendo l’onda dei voti, perché il nostro compito è di fare cose che magari subito il consenso non lo portano, ma guardano al futuro».

«Questo piano migliorerà la qualità della vita, nonostante sia poco ambizioso e senza un crono programma definito – ha detto il capogruppo dei 5 Stelle, Mario Iacopino -. La maggior parte è incentrato su nuove rotatorie, anche discutibili, finanziate solo in minima parte. Lo stesso vale per le piste ciclabili. Progetto per nuovi mezzi Sun. Ma nessuno per il potenziamento delle corse o per stimolare l’utenza a usarli. Abbiamo chiesto un intervento per la messa in sicurezza pedonale dell’area della stazione con i semafori a chiamata, ma ci è stato risposto che c’è il progetto per il sottopasso dalla stazione nord e piazza Garibaldi per poi scoprire invece giorni dopo dall’assessore Zoccali che non solo non c’è il progetto ma nemmeno il contributo per realizzarlo».

«Sono sette anni che il Comune lavora a questo piano e ancora non ci sono finanziamenti certi? Cosa è stato fatto concretamente? Questo è il Piano regolatore della mobilità, un progetto importante, invece è tutta fuffa, da sette anni ci dite sempre le stesse cose – ha dichiarato il consigliere Rossano Pirovano -. E meno male che grazie al Pnrr, Sun potrà cambiare i mezzi perché ormai la situazione del trasporto pubblico è al collasso: i mezzi sono tutti obsoleti e si rischia di non riuscire a garantire il servizio. Per non parlare del Brt: se per quattro residenti sul baluardo Quintino Sella avete tolto la corsia preferenziale agli autobus, chissà cosa succedere se toglierete i parcheggi lungo corso Risorgimento. Bisogna avere coraggio a fare le scelte: noi l’abbiamo fatto con il piano Musa e abbiamo perso le elezioni, voi di coraggio non ne avete».

La consigliera Sara Paladini ha parlato di «presa in giro. Da anni ci riempite la testa di acronimi Pums, Puls, Pgtu, ma alla fine cosa fate di concreto? I problemi si trascinano di anno in anno e nulla si risolve».

A difendere il “loro” assessore, nel caso in cui ce ne fosse stato bisogno, ci hanno pensato i consiglieri della Lega, il capogruppo Gaetano Picozzi, e Flavio Freguglia, che hanno parlato di «metodo valido che coinvolge le associazioni. Finalmente abbiamo un piano del traffico che miglioerà la situazione. Sembra, invece, che voi (la minoranza, ndr) abbiate la verità su tutto».

Anche il capogruppo del Pd, Nicola Fonzo, ha detto che «serve più coraggio. La città ha bisogno di interventi più decisi» ma soprattutto «se l’assessore aveva fretta di approvare il progetto entro la fine dell’anno altrimenti si sarebbero persi alcuni finanziamenti, perché ora dice che le risorse sono ancora da individuare?».

La replica di Lanzo: «Cinque delle 18 rotatorie sono state finanziate perché rientrano in altri progetti urbanistici, così come alcuni chilometri di piste ciclabili sono già cantierizzati».

Alla fine Il piano è stato approvato con i voti della maggioranza; contrari Pd e 5 Stelle, astenuta Francesca Ricca del Gruppo misto.

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

2 risposte

  1. Il BRT ad oggi prevede solo 1 km di corsia riservata su circa 12 di percorso!!
    Il piano favorisce la circolazione delle auto private che aumenterà.
    Nessun obbiettivo certo per ridurre inquinamento e circolazione auto a favore di pedoni,bus e bici nei tempi indicati da Regione e UE.

  2. Un piano senza isole pedonali vere, senza una risoluzione definitiva degli annosi del traffico, piste ciclabili non sistemiche. Poco più di un belletto…

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