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Emergenza abitativa, la Caritas mappa gli immobili delle parrocchie. Già pronto un alloggio in via Gnifetti

Un intervento dell'ente diocesano finanziato con i fondi dell'otto per mille. Sul territorio novarese sono 30 i progetti per un valore di 1 milione di euro

La Caritas diocesana ha avviato nuovi interventi per far fronte all’emergenza abitativa, fenomeno sempre più marcato presente anche sul territorio di Novara. E lo ha fatto mappando gli immobili delle parrocchie della diocesi per capire quali possano essere destinati a persone bisognose. Un’attività che è stata presentata in occasione dell’assegnazione dei fondi raccolti con l’otto per mille.

«Quelli destinati all’emergenza abitativa rientrano nei progetti emblematici – ha spiegato Federico Dotti, il project manager di Caritas, e don Giorgio Borroni, direttore di Caritas -. A fronte di un valore di 700 mila euro, 600 mila sono stati erogati con l’otto per mille. Per il momento abbiamo avviato una mappatura degli immobili delle parrocchie novaresi per comprendere quali strutture possano essere impiegabili allo scopo ed è già disponibile un appartamento nella parrocchia di San Martino in via Gnifetti che sarà ristrutturato. Gli alloggi, che andranno ad aggiungersi a quelli già operativi di via Massaia, saranno destinati principalmente a persone o famiglie in difficoltà, ma anche agli studenti e ai lavoratori fuori sede».

In totale sono 30 i progetti attivati dalla diocesi messi in campo dalla diocesi di Novara con i fondi dell’otto per mille per un valore complessivo di 1 milione e 200 mila euro. «Questo è il risultato dell’impegno che i cittadini danno alla Chiesa. Un milione di euro che noi diamo alla carità, poi ci sono altre attività che vengono attivate con l’otto per mille – ha detto il vicario generale, don Fausto Cossalter, durante l’assegnazione -. Grazie a chi mette la sua firma e rende possibile questa opera, grazie ai volontari delle parrocchie e delle associazioni nel momento in cui ci sono persone disagiate non possiamo chiudere gli occhi ma non si può lavorare solo sull’emergenza, bisogna farlo anche sui progetti che mettono in circolo realtà di promozione: la carità non è ciò mantiene i poveri, ma ciò che faritrovare loro la dignità».

Ai “progetti emblematici” si aggiungono i 21 “progetti sostegno”, finanziati con 280 mila euro, che riguardano il lavoro dei centri d’ascolto e dei gruppi caritativi di parrocchie e Upm: 75 mila euro per la città di Novara, 46.500 per la zona laghi, 55.888 per Arona e Borgomanero e 45.604 per la Valsesia.

Ci sono poi le “opere segno” riguardanti gli interventi di associazioni e parrocchie per le mense, i corsi di italiano per favorire l’integrazione linguistica e i percorsi di accoglienza con i corridoi umanitari. I fondi erogati quest’anno ammontano a 62.980 euro, che contribuiscono a progetti di un valore complessivo di oltre 117 mila euro: 14.750 euro per Novara, 15.980 euro per Arona de Borgomanero, 25.250 per i laghi e 7000 euro per la Valsesia.

Don Borroni ha poi aggiornato sullo stato della Fondazione San Gaudenzio, fondata nel 2014 su iniziativa del vescovo Franco Giulio Brambilla: «Abbiamo da poco rivisto lo statuto adeguandolo alla riforma del terzo settore. D’ora in avanti la fondazione non si occuperà più di micro credito ma sarà il braccio operativo della Caritas e si occuperà principalmente dei progetti emblematici».

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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