Duemiladuecento di primo livello e milleduecento di secondo livello i “patentini per lo smartphone” che sono stati distribuiti questa mattina agli studenti e alle studentesse delle scuole del Piemonte orientale durante la cerimonia ospitata all’Istituto Omar di Novara. Un riconoscimento simbolico che suggella un percorso di educazione alla cittadinanza digitale, frutto di un lavoro sinergico tra scuole, ASL, istituzioni e associazioni.
Alla cerimonia ha partecipato anche il sindaco di Novara Alessandro Canelli che ha sottolineato l’importanza di quella che ha definito «la patente più importante della vostra vita, che vi permetterà di aumentare il senso critico e la consapevolezza delle situazioni che possono crearsi quando utilizzate lo smartphone e che è possibile realizzare grazie alla sinergia tra le varie istituzioni coinvolte, i volontari, le insegnanti e le scuole». Subito dopo è intervenuto il consigliere regionale Domenico Rossi, primo firmatario della legge regionale 2/2018 che ha istituzionalizzato il progetto: «Quello del patentino è un momento importante per i ragazzi: non è solo un attestato, ma la conclusione di un percorso educativo che punta a costruire senso di responsabilità e consapevolezza nell’uso della tecnologia. Il Piemonte, con questa iniziativa, si conferma regione d’avanguardia nella prevenzione e contrasto al bullismo e al cyberbullismo».
Durante l’evento sono stati consegnati 2.242 patentini agli studenti delle scuole medie e 1.165 certificati di secondo livello per le scuole superiori nelle province di Alessandria, Biella, Novara, Vercelli e VCO. Il percorso della legge regionale ha preso avvio grazie anche alla legge nazionale promossa dalla ex senatrice Elena Ferrara nel 2017, che ha che ha evidenziato l’importanza di «creare una patente di comunità, ma anche un simbolo di autodeterminazione: sta a voi ragazzi decidere dove andare, ma gli adulti devono creare un contesto sicuro» e ha rilanciato la proposta di rendere strutturale a livello nazionale il progetto del patentino, evidenziando come solo il Piemonte abbia una legge regionale dedicata: «Oltre 100mila ragazzi hanno già ottenuto la patente digitale: un’eccellenza che va portata in tutta Italia».
Sul punto è intervenuto anche Rossi che ha evidenziato la necessità di stabilizzare il progetto: «Con un atto di indirizzo collegato al bilancio – ha detto – ho chiesto fondi stabili, anticipazione dei bandi e la piena attuazione della legge regionale. Vogliamo che la rete diventi struttura e che i centri specializzati per il trattamento dei disturbi legati al cyberbullismo diventino realtà». A testimoniare il valore del lavoro sul campo, anche la dottoressa Patrizia Grossi dell’ASL di Novara, che ha parlato dell’importanza di una «rete di persone motivate a promuovere salute e prevenzione, con il prezioso contributo degli insegnanti» che solotanto nella provincia di Novara, permettono ogni anno a circa 2.000 studenti di formarsi sui temi della cittadinanza digitale.