È scomparso Vittorio Gregotti, decano degli architetti. Si è spento questa mattina all’ospedale San Giuseppe di Milano all’età di 92 anni. Gregotti era nato a Novara nel 1927 e già all’età di 20 anni lavorava a Parigi nel prestigioso studio dei fratelli Gustave, Claude e Auguste Perret.
Dopo la laurea in Architettura al Politecnico di Milano, ha iniziato la sua carriera collaborando con la storica rivista Casabella; negli anni ’50 partecipò a un seminario internazionale a Hoddesdon, dove ebbe modo di conoscere Le Corbusier, Ove Arup, Cornelis van Eesteren, Gropius.
La sua opera si lega inizialmente a quei movimenti come il Neoliberty di reazione al Movimento moderno e alla sua interpretazione italiana definita Razionalismo italiano, di questo genere l’esempio più significativo è il palazzo per uffici di via San Gaudenzio a Novara.
Innumerevoli sono i suoi progetti internazionali, tra i più noti ci sono lo stadio di Barcellona e il quartiere Zen di Palermo.
L’ultimo lavoro, del 2012, è stata la ristrutturazione da ex fabbrica a teatro del Teatro Fonderia Leopolda di Follonica (Livorno).
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