Maltempo, danni per 1 miliardo di euro e 200 anni per tornare alla normalità. Sono le cifre stimate da Regione e Arpa dopo il disastro ambientale che si è abbattuto lo scorso fine settimana su tutto il territorio piemontese.
Gli eventi metereologici hanno avuto un carattere ‘eccezionale’, tanto che nelle aree più coinvolte i tempi di ritorno ad una situazione di normalità superano, secondo l’Arpa, i 200 anni. Come sottolinea il rapporto dell’Arpa i valori di pioggia registrati rappresentano più del 50% della precipitazione media annuale. Valori eccezionali sono stati registrati nel comune di Valstrona (VB) con oltre 650mm di pioggia e nel comune di Mergozzo (VB) con oltre 600 mm. Nell’alta val Tanaro a Limone Piemonte (CN) sono caduti quasi 600 mm di acqua, quasi tutti nella giornata del 2 ottobre; valori estremi sono stati registrati anche nella stazione nel comune di Garessio (CN) con oltre 400 mm.
Il novarese, dove è crollato il ponte che collega Romagnano Sesia e Gattinara, ha completato la prima stima dei danni evidenziando 48 interventi per oltre 36 milioni di euro, a cui si aggiungono i lavori di somma urgenza per il rispristino dei dissesti lungo il fiume Sesia a San Nazzaro e a Villata per circa 2,5 milioni di euro.
Il resoconto è stato presentato questa mattina, martedì 6 ottobre, a Roma dal governatore Alberto Cirio al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. «Si tratta di una prima rendicontazione dell’elenco degli interventi di somma urgenza necessari al ripristino in sicurezza del nostro territorio – spiega Cirio -. Le cifre non sono ancora definitive, ma sommando i danni alle opere pubbliche a quelli subiti dai privati, famiglie e aziende (industria, commercio, artigianato, agricoltura) parliamo di una cifra che si aggira intorno a un miliardo di euro. È necessario che il Governo faccia la sua parte».
Le precipitazioni hanno generato sui corsi d’acqua onde di piena che, nei bacini del Toce e del Sesia, hanno superato i livelli di riferimento storici della piena dell’ottobre 2000 e sull’alto Tanaro quelli del novembre 2016. Il fiume Sesia, da monte a valle, ha raggiunto livelli mai registrati da quando esistono le stazioni meteo automatiche. La piena è risultata abbondantemente superiore sia a quella del 2000 che del 1993 ed ha avuto una magnitudo paragonabile alla maggiore piena storica degli ultimi 100 anni verificatasi nel 1968.
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