Colpo da 120 mila euro al Boschetto, due condanne perla banda delle rotaie

Avevano caricato sui camion circa 120 tonnellate d’acciaio e di materiale d’armamento fuori uso, oltre a rotaie e controrotaie, e giunti di dilatazione

Un furto organizzato nei dettagli, da persone esperte, che avevano agito in gruppo, quello avvenuto nella notte fra il 1° e il 2 agosto 2013 all’interno dell’area merci del Boschetto di Novara. Di notte, una volta forzati i cancelli, e approfittando dell’assenza di personale, i ladri erano entrati nei depositi e nei magazzini ferroviari della Rfi riuscendo poi a caricare a bordo di più camion circa 120 tonnellate d’acciaio e di materiale d’armamento fuori uso, oltre a rotaie e controrotaie, e giunti di dilatazione, ovvero quei dispositivi montati su entrambe le rotaie di un binario allo scopo di compensare le variazioni di lunghezza provocate da aumenti di temperatura. Metri e metri di materiale poi trasportato nel deposito di una ditta di Leno, in provincia di Brescia.

A distanza di oltre dieci anni da quel «colpo», peraltro analogo ad altri addebitati alla cosiddetta «gang delle rotaie», sono stati condannati a 4 anni di reclusione, con sentenza definitiva, G.S., indicato come l’organizzatore, e A.B., all’epoca dipendenti di un’azienda che operava per le Ferrovie e imputati di furto pluriaggravato. Infondati i ricorsi delle difese in cui si sosteneva l’assenza di prove e la mancata specificazione dei ruoli avuti dai due.

Al processo è emerso che G.S. aveva preso a noleggio l’auto con la quale, insieme ad A.B., si era recato a Novara la sera dei fatti per poi rientrare in Lombardia, oltre ad aver messo a disposizione del collega un’utenza telefonica intestata alla propria madre, utenza che aveva agganciato una cella che copriva il deposito ferroviario di Novara Boschetto.

La «gang delle rotaie» (altri componenti non sono mai stati identificati, mentre alcuni coinvolti nella vicenda sono stati assolti) aveva rubato materiale per circa 120 mila euro. Grazie alle telecamere e alle intercettazioni si era riusciti a identificare alcuni dei personaggi che avevano agito quella notte. Già dipendenti di società che lavoravano per conto delle ferrovie, sapevano dove trovare le tonnellate di acciaio destinate a essere poi rivendute a fonderie del Bresciano. I due imputati, infatti, erano stati arrestati nel gennaio 2014 dopo un furto allo scalo marittimo di La Spezia, mentre trasportavano un carico lungo la strada che da Parma porta a Mantova. Anche in quel caso le rotaie rubate, per 136 mila chili complessivi, pare fossero destinate alla stessa fonderia.

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