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Canelli critico con il governo: «Risorse insufficienti, misure che non risolvono»

Canelli critico con il governo: «Provvedimenti insufficienti, misure che non risolvono». Durante la diretta Facebook di oggi il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, ha voluto chiarire che per l’emergenza coronavirus «solo ed esclusivamente per acquistare generi alimentari a chi ne ha bisogno, il governo ha stanziato ai Comuni 400 milioni di euro da suddividere su tutti gli 8000 italiani. Gli altri 4 miliardi e 300 milioni annunciati non sono in più, ma soldi che tutti gli anni il governo dà ai comuni per il 66% a maggio, il restate 33% a ottobre. Considerato fatto che in questa situazione i comuni hanno minori entrate, il governo ha deciso di anticipare questa cifra, ma erano già messi a bilancio da ogni comune: mancava solo che non ce li dessero».

 

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«Dunque i soldi in più sono solo i 400 milioni previsti dall’ordinanza della protezione civile  – ha proseguito Canelli – che formalmente non è ancora arrivata; soldi che hanno lo scopo di fare da cuscinetto in attesa che i cittadini ricevano la cassa integrazione in deroga o il bonus da 600 euro, scaricando sui comuni la responsabilità di individuare chi ne ha diritto. Questi soldi possono essere spesi per acquistare a fare acquistare generi alimentari ai beneficiari del provvedimento, persone che da un giorno all’altro si sono trovate senza lavoro. Aspettiamo, dunque, il testo per capire con quale criterio devono essere distribuite le risorse, altrimenti faremo a modo nostro cercando di capire che ne ha veramente bisogno. Questo per permettere alle persone che di poter reggere almeno un minimo fino a che le altre misure (cassa integrazione e bonus) verranno erogate: misure che, comunque, soprattutto per i lavoratori autonomi sono un’elemosina».

Poi c’è tutto il capitolo bollette, affitti «aspetti  – ha detto il sindaco – che devono essere affrontati e stiamo aspettando ulteriori provvedimenti del governo nel più breve tempo possibile. Le risorse sono poche, non possiamo pensare che queste misure possano risolvere i problemi economici dei prossimi mesi: c’è ben altro da fare, da parte nostra abbiamo preso atto, pur non essendo soddisfati nè della cifra nè delle modalità. Oggi abbiamo cercato di capire come distribuire, saremo noi che andremo a portare la spesa o i buoni: non voglio persone davanti alla porta del comune che chiedono spiegazioni».

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