Cronaca

Briona, sequestrate tre tagliole e lacci metallici per la cattura di animali

I Carabinieri Forestali hanno segnalato alla Procura un cittadino italiano, residente in provincia di Vercelli, per i reati di furto venatorio e maltrattamento di animale

Condividi

I Carabinieri Forestali di Novara, coadiuvati dalle guardie dell’Ente di Gestione Aree Protette Ticino e Lago Maggiore, a seguito di complessa attività di indagine, ha segnalato alla Procura della Repubblica di Novara un cittadino italiano, residente in provincia di Vercelli, per i reati di furto venatorio e maltrattamento di animale.

I fatti sono stati accertati nell’ambito di controlli sull’attività di gestione dell’azienda agrituristico-venatoria “S. Bernardino, all’interno della Garzaia di S. Bernardino, parte del sistema naturalistico delle Garzaie Novaresi. Si tratta di una Zona di Protezione Speciale (ZPS), area naturalistica di pregio sottoposta a protezione rafforzata dalla legislazione europea, nazionale e regionale.

L’indagato è stato intercettato, in flagranza di reato, mentre posizionava una tagliola e si accingeva a prelevare un esemplare di gazza dalla stessa catturato.

Nel giorno antecedente era stata catturata, con analoghe modalità, una faina, piccolo mustelide, protetto dalla normativa nazionale di tutela della fauna. L’animale veniva prontamente affidato alle cure veterinarie del caso per il recupero delle gravi ferite riportate.

L’indagato è stato, pertanto, fermato e tutti gli strumenti di caccia rinvenuti in loco, una tagliola e due lacci metallici, sono stati sottoposti a sequestro. La successiva perquisizione dei locali dell’azienda ha portato a rinvenire ulteriori due tagliole e circa dieci metri di filo metallico, compatibile con quello utilizzato per la realizzazione dei lacci di cattura.

Tutto il materiale è stato sequestrato. Gli animali, prontamente recuperati, sono stati sottoposti alle cure del Rifugio Miletta e se ne auspica una piena guarigione con successivo rilascio in natura.

Le modalità della cattura, del tutto non compatibili con il lecito esercizio dell’attività venatoria, hanno condotto alla contestazione dell’ipotesi di reato del furto venatorio. La fauna selvatica, infatti, è patrimonio indisponibile dello Stato ed ogni atto di prelievo della stessa, al di fuori delle modalità e tempi regolamentate dalla normativa di riferimento, configura l’ipotesi di reato del furto aggravato.

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata
Lascia un commento

Articoli recenti

Gozzano, porte aperte al D’Albertas col Varese. Rg Ticino a Voghera per blindare i play off

Ultimi 90' della regular season per le due squadre di serie D Leggi di più

3 Maggio 2024

Elezioni regionali, M5S: candidato il capogruppo in consiglio comunale Iacopino

Svelata la triade in corsa nel proporzionale di Novara per un seggio a Palazzo Lascaris.… Leggi di più

3 Maggio 2024

Visite guidate al cimitero monumentale con gli studenti del liceo Casorati

Dopo il successo ottenuto lo scorso 7 aprile, la Società novarese per la cremazione propone… Leggi di più

3 Maggio 2024

Hockey, Scacchetti (TR Azzurra): «Fusione tra le due società? Chiacchiere prive di fondamento»

Il dirigente della società impegnata nella lotta per la promozione smentisce l'ipotesi di un'unione con… Leggi di più

3 Maggio 2024

Con Fondazione Comunità Novarese il Broletto diventa la grande piazza del dono

Sabato nel cortile, sotto i portici e all'Arengo giornata conclusiva del progetto ABCDOno rivolto agli… Leggi di più

3 Maggio 2024

Aggredisce escort che non accetta prestazioni gratis: condannato a 5 anni per violenza

I fatti risalgono al 2017 in un appartamento di viale Giulio Cesare Leggi di più

3 Maggio 2024