Basket

Baroni: «Fare teatro è un dovere sociale, sono indignata ma non mi fermo»

Condividi

Baroni: «Fare teatro è un dovere sociale, sono indignata ma non mi fermo». Il Dpcm in vigore da oggi, lunedì 26 ottobre, tra le numerose disposizioni, prevede anche la chiusura di cinema e teatri. Un altro vero e proprio lockdown per il settore. In città anche il Teatro Coccia viene fortemente colpito e la direttrice Corinne Baroni non risparmia pesanti critiche.

«Di solito preferisco non fare polemica e rimboccarmi le maniche, ma questa volta sono davvero indignata, ci hanno messi in ginocchio – commenta -. Non c’è corerenza: è stato dimostrato con i numeri che i teatri sono i luoghi più sicuri. Abbiamo investito tutto per la sicurezza anticovid, sulla biglietteria per predisporre i posti distanziati e ora ci chiudono? Le maschere hanno un contratto fino a dicembre e poi non potranno nemmeno chiedere la disoccupazione. Poi ci raccontano che il provvedimento è valido fino al 24 novembre, pensano forse di prenderci in giro e farci credere che dal 25 tornerà tutto alla normalità? Inoltre questa sera è in programma una riunione del consiglio di presidenza dell’associazione Teatri di Tradizione (di cui Baroni è membro, ndr) dove verrà confermato che i teatri di Bolzano, in quanto provincia autonoma, hanno deciso di aperti: allora è una questione politica o di salute?».

 

 

Nononstane l’ennesima difficoltà il Coccia, però, non si ferma: «Abbiamo spostato tutti gli spettacoli sul web con un’esclusiva con Opera Click che li trasmetterà in streaming con noi. Il modello del sipario virtuale è l’unico che possiamo permetterci di seguire mentre cerchiamo di capire come si comporterà il Mibact per i contributi del 2021 che ovviamente non potranno basarsi sugli stessi criteri degli anni scorsi».

A dicembre il Teatro è pronto per annunciare la stagione in programma in primavera: «È giusto mantenere la filiera, ormai preparati a proporla in presenza oppure on line a seconda delle disposizioni – conclude Baronin -. Sicurmente, però, questa volta non staremo zitti: faremo sentire la nostra voce da tutta Italia perchè il teatro non è importante solo per chi ci lavora, ma anche per la salvezza morale delle persone e diventa un dovere sociale».


Leggi anche

Vallino: «Un Paese si fonda sul livello culturale delle persone, forse ci vogliono ignoranti?»

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata
Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

Lascia un commento

Articoli recenti

Biblioteca di Cameri nuovo punto raccolta dell’associazione Viva Vittoria

Contro la violenza sulle donne in vista del grande evento del 24 novembre in piazza… Leggi di più

29 Aprile 2024

Carlo Teruzzi è il nuovo presidente del Cst Novara e Vco

Carlo Teruzzi, direttore dell'associazione Dignitatis Personae di Domodossola, è il nuovo presidente del Cst Novara… Leggi di più

29 Aprile 2024

Cgil raccoglie 290 firme per i referendum. Con Cisl e Uil prepara il corteo del 1 maggio

Cgil Novara e Vco ha dato il via il 25 aprile in piazza Duomo alle… Leggi di più

29 Aprile 2024

Settimana perturbata, dal weekend forse torna il sole

La settimana appena iniziata sarà contraddistinta dal passaggi di una perturbazione di moderata intensità nelle… Leggi di più

29 Aprile 2024

La vita di Don Giuseppe Rossi, il parroco martire

Un libro pubblicato da padre Marco Canali e Andrea Gilardoni. Verrà proclamato martire il 26… Leggi di più

29 Aprile 2024

ABCDay con Fondazione Comunità Novarese: la cultura del dono passa dai più piccoli

La seconda edizione di ABCDono rivolta alle scuole primarie si concluderà al Broletto sabato 4… Leggi di più

29 Aprile 2024