Un confronto acceso quello avvenuto nella commissione consiliare che si è svolta ieri, 4 dicembre, a Palazzo Cabrino dove all’ordine del giorno c’era la discussione sull’aggiornamento del Documento unico di programmazione che sarà in approvazione nella prossima seduta del consiglio comunale prevista per il 10 dicembre prossimo.
Nella seduta l’assessora all’istruzione Giulia Negri ha comunicato l’intenzione di esternalizzare la gestione dei due nuovi asili nido costruiti con fondi Pnrr, quello di via Fara e quello di via Spreafico, che potrebbero essere aperti nell’autunno dell’anno prossimo. Durante la discussione l’assessora ha infatti affermato che per il 2026 non sono previste assunzioni di educatrici ed educatori che si aggiungerebbero ai 68 già in pianta organica, di cui cinque assunte nel 2025.
«Esiste un vincolo normativo, al quale tutti i comuni si devono attenere, che impone al nostro ente di non superare il 27,63% della spesa corrente destinata al personale» ha spiegato Negri che ha aggiunto che si tratta di «un limite rigido non certo modificabile da questa amministrazione che è pronta a cogliere ogni margine di azione, qualora si aprissero spazi normativi o finanziari, per rafforzare ulteriormente l’organico educativo».
Di fronte alla norma, quindi, la decisione della maggioranza Canelli è quella di «aprire comunque i nuovi nidi con personale altrettanto qualificato rispetto a quello comunale, seppur esterno» come ha spiegato l’assessora. Un’affermazione che ha generato la reazione delle minoranze che hanno commentato la scelta di non assumere personale dipendente: «Le liste d’attesa non saranno cancellate, come abbiamo ripetutamente chiesto, perché la sessantina dei posti già disponibili non saranno coperti per mancanza di personale educativo» si legge in una nota diffusa da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Insieme per Novara.
«Uno straordinario risultato per chi si vanta dell’attenzione alle famiglie e della qualità dei servizi della nostra città, che restano elevati per l’impegno quotidiano delle educatrici e di tutto il personale addetto» hanno commentato i consiglieri di minoranza aggiungendo «coglieremo ogni occasione per raggiungere il traguardo dell’azzeramento delle liste d’attesa di cui Negri non conosce la precisa consistenza».
Dal canto suo Negri si è difesa: «Il comune di Novara applica tariffe tra le più basse d’Italia, una scelta deliberata, coerente e orientata a sostenere i nuclei familiari. Questa politica tariffaria rende l’offerta comunale ancora più attrattiva, aumentando fisiologicamente la domanda, ma rappresenta soprattutto un segno tangibile della volontà dell’amministrazione di sostenere le famiglie nella gestione della vita privata e contemporaneamente del lavoro». Secondo la delegata all’Istruzione «l’esternalizzazione della gestione dei due nuovi nidi non rappresenterebbe certo una riduzione dell’impegno comunale, ma una soluzione organizzativa che ci consentirà comunque di lasciare in capo al comune il coordinamento pedagogico e l’organizzazione».
Una questione che tornerà a fare discutere in consiglio comunale, con i gruppi di minoranza pronti a dare battaglia per chiedere all’amministrazione di rivedere la propria scelta e con la maggioranza, la stessa che guida la filiera regionale e nazionale, che imputa al vincolo sulle assunzioni la scelta assunta.







