«Ahmad sia prosciolto da ogni accusa, sia rilasciato e possa finalmente riabbracciare la sua famiglia». Una rappresentanza di Amnesty International si è ritrovata proprio questa mattina, martedì 2 marzo, a Roma, davanti all’ambasciata dell’Iran per chiedere la liberazione del ricercatore iraniano di cui da novembre 2020 non si hanno più notizie. Djalali, imprigionato nell’aprile 2016, dal novembre scorso è in isolamento nel carcere di Evin.
La sua esecuzione è stata rimandata due volte, ma di fatto non si hanno altre e nuove informazioni. Anche Novara farà di nuovo sentire la sua voce, sempre oggi davanti a Palazzo Cabrino: l’appuntamento è fissato per le 18.
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