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Fermata Tav a Novara, tutti la vogliono. Ma vedrà mai la luce?

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Se ne parla da quasi vent’anni, ma il tema della fermata dell’alta velocità e del collegamento ferroviario con Malpensa sul territorio novarese è tornato d’attualità dopo che il presidente della Regione Alberto Cirio lo scorso 25 febbraio ha iniziato da Novara il tour tra i territori piemontesi per condividere i progetti che aspirano a essere finanziati dai fondi del Recovery Plan. Proprio in quell’occasione, si era espresso il sindaco Alessandro Canelli che aveva dichiarato: «Quello che farebbe svoltare il territorio sarebbe il collegamento ferroviario di Novara con Malpensa, un investimento ingente difficile da realizzare ma anche su questo non dobbiamo mollare e continuare a lottare per averlo. Lo stesso discorso vale per il treno ad alta velocità: al nostro territorio serve una fermata».

Sempre in quella circostanza, però, Cirio, su input del consigliere regionale leghista Riccardo Lanzo, aveva preferito dare spazio alla nuova Novara-Vercelli, considerata un’opera strategica e irrinunciabile, inserita nella programmazione dei finanziamenti regionali. Una scelta che nei giorni successivi aveva acceso il dibattito, in modo particolare, tra le associazioni ambientaliste del territorio (Novara Green, Fiab, Pro Natura e Legambiente Circolo il Pioppo), schierate contro il progetto della superstrada giudicato «vecchissimo e inutile con l’ennesimo consumo sconsiderato di suolo, mentre le opere veramente utili non vengono nemmeno prese in considerazione» e con un appello rivolto direttamente alle istituzioni: «Dateci l’alta velocità. Solo così identifichiamo il territorio».

 

 

Rfi, interpellata da la Voce, ha ricordato che la Regione aveva richiesto all’azienda uno studio di fattibilità per valutare gli effetti dell’inserimento di una o più fermate sulla linea alta velocità individuando la collocazione migliore fra quelle richieste dagli stakeholders. «Gli esiti del progetto – dicono da Rfi – che analizzava cinque diversi scenari (quattro prevedevano la realizzazione di fermate e una la riorganizzazione dei servizi) sono stati presentati a febbraio 2019 e la soluzione del potenziamento dei servizi regionali è risultata preferibile. Rfi non ha avuto indicazioni recenti al riguardo dalla Regione alla quale, nel caso, competerebbe la riprogrammazione dei servizi».

Dell’alta velocità ha parlato anche il consigliere regionale del Pd Domenico Rossi in risposta alla lettera aperta delle associazioni: «Condivido che il PNRR debba essere l’occasione per collegare Novara (e Torino) con Malpensa, così come ritengo sia strategico inserire la fermata dell’alta velocità tra i progetti da presentare al Governo. La giunta, però, ha previsto la fermata a Chivasso e non a Novara. Quando ho chiesto spiegazioni in commissione mi è stato risposto “Ce lo ha chiesto la Città Metropolitana”. Mi auguro che questa scelta del tutto arbitraria su Chivasso venga rivista».

Il fronte regionale, però, non sembra mostrare preferenze: «La fermata dell’alta velocità a Novara rappresenta un progetto ambizioso che raccoglie il pieno consenso della nostra amministrazione – afferma l’assessore regionale a Trasporti e Infrastrutture, Marco Gabusi -. La Regione ha già manifestato la propria adesione all’idea che sulla tratta vi siano due fermate intermedie, a Novara e a Chivasso; le due nuove fermate completerebbero bene la copertura del tratto piemontese della Torino-Milano. Come tutti sanno questa è una linea commerciale e noi possiamo fare esclusivamente una moral suasion, seppur decisa. Abbiamo per tale motivo inserito le schede delle due fermate nelle richieste per il Recovery Plan, ma al momento non vi è ancora stato alcun confronto in merito e non possiamo pertanto esprimerci sulla possibilità di realizzazione con quei fondi. Legato a questo tema c’è poi anche quello del collegamento ferroviario tra Novara e Malpensa, che è direttamente consequenziale alla possibilità o meno di creare la fermata dell’alta velocità».

«Esiste un accordo di programma del 2004 siglato tra ministero dei Trasporti, Rfi, Regione, Provincia, Comune che considera strategico il nodo infrastrutturale di Novara – dichiara il sindaco Canelli -. Un documento che è tuttora valido attraverso il quale sono già state finanziate altre opere quali il completamento della tangenziale e il baffo ferroviario. Mi aspetto che il tavolo nazionale tenga fede agli impegni: nel caso in cui dovesse cambiare idea dovrà dare delle spiegazioni. Un progetto di questo genere sarebbe un valore aggiunto per il tutto il Piemonte orientale: sulla collocazione della fermata si può discutere con il resto dei territori provinciali».

Nel frattempo sia Gabusi che Cirio hanno ribadito la strategicità della Novara-Vercelli anche durante l’inaugurazione della tangenziale di Fara e Briona martedì 6 aprile: «Ora guardiamo alla superstrada Novara Vercelli, per la quale stiamo per firmare l’accordo di programma per l’assegnazione dei fondi. I piemontesi meritano di avere ciò che aspettano da molti anni, tra cui infrastrutture efficienti. Lavoreremo con concretezza su questo tema».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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