Al via la campagna del Pd regionale per regolamentare gli insediamenti logistici

Nell’aula magna del Convitto Carlo Alberto si è tenuto il primo incontro pubblico del percorso di ascolto sul disegno di legge presentato dal consigliere regionale Domenico Rossi

Il Partito Democratico inizia da Novara il percorso di ascolto sul disegno di legge, presentato dal consigliere regionale Domenico Rossi, dedicato agli impianti logistici di rilevanza sovracomunale. L’iniziativa, ispirata a una normativa recentemente approvata in Lombardia, punta a gestire e regolamentare un fenomeno in espansione, che ha un impatto significativo sui territori. Venerdì 22 novembre, nell’aula magna del Convitto Carlo Alberto, si è tenuto il primo incontro pubblico per illustrare la proposta e raccogliere contributi.

Un quadro di equilibrio tra sviluppo e tutela

«Vogliamo offrire alla Regione uno strumento innovativo per pianificare insediamenti logistici di grandi dimensioni – ha dichiarato Rossi -. L’obiettivo è definire criteri per individuare ambiti idonei, conciliando la riduzione del consumo di suolo, uno sviluppo sostenibile e l’efficienza logistica, facendo del nostro territorio un punto di riferimento europeo. Ma questa vocazione non deve compromettere il bilanciamento con la manifattura, il paesaggio e la salute pubblica».

Numeri e criticità: il caso del novarese

L’urbanista Guido Vallino ha tracciato una mappa degli insediamenti logistici nella provincia di Novara: «41 siti occupano complessivamente 741 ettari, l’equivalente di circa 100 campi di calcio distribuiti in dieci comuni. Di questi, 29 sono già operativi (3,5 milioni di metri quadrati), mentre altri sono in corso di costruzione o programmazione, tra cui le aree di Corso Vercelli, Trecate, San Pietro Mosezzo e Caltignaga, per ulteriori 3,8 milioni di metri quadrati. Questi sviluppi sono sorti senza una pianificazione strutturata negli ultimi dieci anni, superando in estensione tutte le aree industriali realizzate nel dopoguerra».

La proposta di legge, se approvata, avrebbe effetto immediato su nove progetti logistici con iter ancora in corso. Alcuni necessitano di varianti o accordi preliminari, mentre per altri è richiesto il completamento di strumenti urbanistici attuativi.

Le posizioni del territorio

Il sindaco di Galliate, Alberto Cantone, ha criticato la mancanza di programmazione dei progetti logistici, portando come esempio il caso di Pernate per il quale proprio il consiglio comunale di Galliate ha recentemente votato contro l’accordo di programmazione. «Il progetto è stato presentato senza un business plan o una valutazione socio-economica e ambientale adeguata – ha detto Cantone -. La proposta era in contrasto con alcuni atti contenuti nel piano regolatore di Novara. È significativo come il tentativo di convincere il comune di Galliate fosse quello di offrire un’opera di mitigazione: non è con questo mercanteggiamento che si può sviluppare il territorio. Non siamo contrari agli insediamenti logistici, ma devono essere pianificati con criteri chiari e condivisi».

Cantone ha poi evidenziato l’importanza di diversificare le strategie di sviluppo territoriale: «Immagino iniziative più orientate al commercio locale e al rilancio dell’occupazione urbana. Con l’arrivo di Silicon Box a Novara, sarà interessante verificare la capacità di assorbire nuova forza lavoro».

Proposte e contributi dai partecipanti

Alberto Crivello, presidente commissione trasporti e logistica di Confindustria Piemonte, ha ricordato che la logistica rappresenta l’8,2% del Pil italiano, con il 35% degli addetti impegnati nei magazzini e il 65% nei trasporti su strada: «Siamo disponibili a supportare l’iter legislativo per migliorare la programmazione».

Flavia Bianchi, urbanista e storica attivista di Legambiente, ha sottolineato la necessità di integrare la proposta con un approccio che coinvolga anche le aree già urbanizzate: «Serve una pianificazione seria che eviti ulteriori danni al territorio».

Dal fronte sindacale, Giuseppe Santomauro (in rappresentanza di Cgil, Cisl, Uil) ha proposto un ampliamento del confronto: «I sindacati possono contribuire alla definizione degli accordi contrattuali e delle condizioni lavorative».

Un percorso aperto e condiviso

La campagna di ascolto proseguirà nelle prossime settimane con l’obiettivo di raccogliere osservazioni e migliorare il testo di legge. Il dibattito avviato a Novara evidenzia la complessità del tema e la necessità di bilanciare sviluppo economico, sostenibilità ambientale e tutela del territorio.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

Una risposta

  1. E’ tempo di dire stop alla logistica e destinare alcune aree a investimenti produttivi e stabili e puntare al riutilizzo di aree edificate dismesse.

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Nell’aula magna del Convitto Carlo Alberto si è tenuto il primo incontro pubblico del percorso di ascolto sul disegno di legge presentato dal consigliere regionale Domenico Rossi

Il Partito Democratico inizia da Novara il percorso di ascolto sul disegno di legge, presentato dal consigliere regionale Domenico Rossi, dedicato agli impianti logistici di rilevanza sovracomunale. L’iniziativa, ispirata a una normativa recentemente approvata in Lombardia, punta a gestire e regolamentare un fenomeno in espansione, che ha un impatto significativo sui territori. Venerdì 22 novembre, nell’aula magna del Convitto Carlo Alberto, si è tenuto il primo incontro pubblico per illustrare la proposta e raccogliere contributi.

Un quadro di equilibrio tra sviluppo e tutela

«Vogliamo offrire alla Regione uno strumento innovativo per pianificare insediamenti logistici di grandi dimensioni - ha dichiarato Rossi -. L’obiettivo è definire criteri per individuare ambiti idonei, conciliando la riduzione del consumo di suolo, uno sviluppo sostenibile e l’efficienza logistica, facendo del nostro territorio un punto di riferimento europeo. Ma questa vocazione non deve compromettere il bilanciamento con la manifattura, il paesaggio e la salute pubblica».

Numeri e criticità: il caso del novarese

L’urbanista Guido Vallino ha tracciato una mappa degli insediamenti logistici nella provincia di Novara: «41 siti occupano complessivamente 741 ettari, l’equivalente di circa 100 campi di calcio distribuiti in dieci comuni. Di questi, 29 sono già operativi (3,5 milioni di metri quadrati), mentre altri sono in corso di costruzione o programmazione, tra cui le aree di Corso Vercelli, Trecate, San Pietro Mosezzo e Caltignaga, per ulteriori 3,8 milioni di metri quadrati. Questi sviluppi sono sorti senza una pianificazione strutturata negli ultimi dieci anni, superando in estensione tutte le aree industriali realizzate nel dopoguerra».

La proposta di legge, se approvata, avrebbe effetto immediato su nove progetti logistici con iter ancora in corso. Alcuni necessitano di varianti o accordi preliminari, mentre per altri è richiesto il completamento di strumenti urbanistici attuativi.

Le posizioni del territorio

Il sindaco di Galliate, Alberto Cantone, ha criticato la mancanza di programmazione dei progetti logistici, portando come esempio il caso di Pernate per il quale proprio il consiglio comunale di Galliate ha recentemente votato contro l'accordo di programmazione. «Il progetto è stato presentato senza un business plan o una valutazione socio-economica e ambientale adeguata - ha detto Cantone -. La proposta era in contrasto con alcuni atti contenuti nel piano regolatore di Novara. È significativo come il tentativo di convincere il comune di Galliate fosse quello di offrire un’opera di mitigazione: non è con questo mercanteggiamento che si può sviluppare il territorio. Non siamo contrari agli insediamenti logistici, ma devono essere pianificati con criteri chiari e condivisi».

Cantone ha poi evidenziato l’importanza di diversificare le strategie di sviluppo territoriale: «Immagino iniziative più orientate al commercio locale e al rilancio dell’occupazione urbana. Con l’arrivo di Silicon Box a Novara, sarà interessante verificare la capacità di assorbire nuova forza lavoro».

Proposte e contributi dai partecipanti

Alberto Crivello, presidente commissione trasporti e logistica di Confindustria Piemonte, ha ricordato che la logistica rappresenta l’8,2% del Pil italiano, con il 35% degli addetti impegnati nei magazzini e il 65% nei trasporti su strada: «Siamo disponibili a supportare l’iter legislativo per migliorare la programmazione».

Flavia Bianchi, urbanista e storica attivista di Legambiente, ha sottolineato la necessità di integrare la proposta con un approccio che coinvolga anche le aree già urbanizzate: «Serve una pianificazione seria che eviti ulteriori danni al territorio».

Dal fronte sindacale, Giuseppe Santomauro (in rappresentanza di Cgil, Cisl, Uil) ha proposto un ampliamento del confronto: «I sindacati possono contribuire alla definizione degli accordi contrattuali e delle condizioni lavorative».

Un percorso aperto e condiviso

La campagna di ascolto proseguirà nelle prossime settimane con l’obiettivo di raccogliere osservazioni e migliorare il testo di legge. Il dibattito avviato a Novara evidenzia la complessità del tema e la necessità di bilanciare sviluppo economico, sostenibilità ambientale e tutela del territorio.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore