Tra pochi giorni Adriano Stefanelli sarà a Roma per un’udienza privata con papa Leone XIV e, come già accaduto con i suoi predecessori, gli consegnerà un paio di scarpe realizzate interamente a mano, con quella cura meticolosa e quella maestria artigianale che hanno reso celebre il suo nome ben oltre i confini di Novara.
Stefanelli ha appreso l’arte del calzolaio dal padre Antonio e da cinquant’anni porta avanti una bottega che è diventata punto di riferimento per la città e vetrina internazionale dell’artigianato italiano. Le sue scarpe hanno calzato i piedi di papi – da Giovanni Paolo II a Benedetto XVI fino a Francesco – ma anche di presidenti, ambasciatori, medici, premi Nobel e primi ministri.
Nel 2005 i mocassini rossi confezionati per Benedetto XVI attirarono l’attenzione dei media di tutto il mondo, tanto che la rivista americana Esquire incoronò il pontefice “Accessorizer of the Year”. Da allora le sue creazioni hanno raggiunto leader come George W. Bush, che volle un paio identico a quello papale ma in versione nera, fino a Barack e Michelle Obama.
A Novara la sua bottega di corso Cavour è stata una vera istituzione, un laboratorio dove le scarpe vengono ancora tagliate, cucite e rifinite a mano, nel rispetto della tradizione insegnata dal padre e continuamente arricchita da nuove sperimentazioni sui materiali e sui dettagli.
Stefanelli ama ripetere che il lavoro per i papi non è retribuito: la gratitudine e le lettere di ringraziamento ricevute sono per lui la più grande ricompensa. L’artigiano novarese, che iniziò a lavorare già a 14 anni tra pelli e forme, non ha mai abbandonato la sua idea di artigianato come missione culturale e spirituale, convinto che un paio di scarpe possano raccontare molto più di uno stile: possono incarnare una tradizione, accompagnare passi di storia e perfino calcare la scena mondiale.
(foto di Mario Finotti)