A Dormelletto la maxi esercitazione d’emergenza del Crimedim

Simulato il soccorso di un battello in acqua

Una location d’eccezione quella che quest’anno ha ospitato la maxi esercitazione coordinata dal Crimedim, il Centro di Ricerca in Medicina dei Disastri dell’Università del Piemonte Orientale, che a Dormelletto ha testato la macchina dei soccorsi in uno scenario che ha coinvolto, per la prima volta, anche il Lago Maggiore.

L’obiettivo era ambizioso: testare per la prima volta un innovativo protocollo di Search and Rescue (SAR), già applicato in mare aperto e sul Lago di Garda. Una “prima” che assume un valore ancora più simbolico per chi, come il direttore operativo del Crimedim Luca Ragazzoni, è nato proprio su queste rive: «È un’emozione particolare, oggi la difficoltà sale di livello e con essa anche la qualità delle nostre attività. Dormelletto diventa il banco di prova per un sistema che vogliamo sempre più integrato, efficiente e preparato» ha spiegato.

Nel cuore dell’evento, che ha visto protagonisti anche numerosi studenti internazionali giunti a Novara per i corsi promossi dal Crimedim – leader in Europa nella formazione su emergenze e catastrofi – si è respirato un senso forte di comunità e di visione comune. Il rettore dell’UPO Menico Rizzi ha parlato della volontà dell’ateneo di offrire un contributo concreto alla protezione dei cittadini, anche attraverso la ricerca applicata e la preparazione di futuri professionisti della risposta alle crisi: «Non dobbiamo dirci da soli che le nostre istituzioni sono eccellenze: dobbiamo dimostrarlo e rendercene davvero consapevoli. I nostri studenti porteranno nel mondo il ricordo della professionalità italiana e della bellezza di questo territorio».

E proprio il territorio è stato il filo conduttore di tutti gli interventi istituzionali. L’assessore regionale Matteo Marnati ha ricordato che il Lago Maggiore è una punta di diamante del Piemonte, con oltre cinque milioni di presenze turistiche annue: «Chi sceglie questi luoghi per le vacanze deve sentirsi al sicuro. Questi eventi servono non solo a collaudare attrezzature e meccanismi, ma a costruire fiducia nei confronti delle istituzioni». Il prefetto di Novara Francesco Garsia ha evidenziato come questa sia stata anche un’opportunità unica per testare la macchina di coordinamento dei soccorsi «Coinvolgere tutte le componenti, esercitarsi insieme, riconoscersi reciprocamente nei ruoli: sono elementi fondamentali per costruire un sistema davvero pronto».

A chiudere l’introduzione all’esercitazione il responsabile Davide Colombo che ha messo l’accento sulla qualità delle relazioni costruite: «Oggi raccogliamo i frutti di una collaborazione sempre più stretta con la Prefettura e con tutti gli attori coinvolti. Dormelletto ha ospitato un momento di alta formazione e sperimentazione che lascia un segno profondo». Quello che è successo a Dormelletto non è solo un test tecnico, ma un messaggio potente: Novara, il suo ateneo, le sue istituzioni non sono periferia, ma centro vivo di innovazione e sicurezza, capaci di dialogare con l’Europa e formare chi un giorno dovrà gestire le emergenze del mondo.

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Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.

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A Dormelletto la maxi esercitazione d’emergenza del Crimedim

Simulato il soccorso di un battello in acqua

Una location d’eccezione quella che quest’anno ha ospitato la maxi esercitazione coordinata dal Crimedim, il Centro di Ricerca in Medicina dei Disastri dell’Università del Piemonte Orientale, che a Dormelletto ha testato la macchina dei soccorsi in uno scenario che ha coinvolto, per la prima volta, anche il Lago Maggiore.

L’obiettivo era ambizioso: testare per la prima volta un innovativo protocollo di Search and Rescue (SAR), già applicato in mare aperto e sul Lago di Garda. Una “prima” che assume un valore ancora più simbolico per chi, come il direttore operativo del Crimedim Luca Ragazzoni, è nato proprio su queste rive: «È un’emozione particolare, oggi la difficoltà sale di livello e con essa anche la qualità delle nostre attività. Dormelletto diventa il banco di prova per un sistema che vogliamo sempre più integrato, efficiente e preparato» ha spiegato.

Nel cuore dell’evento, che ha visto protagonisti anche numerosi studenti internazionali giunti a Novara per i corsi promossi dal Crimedim – leader in Europa nella formazione su emergenze e catastrofi – si è respirato un senso forte di comunità e di visione comune. Il rettore dell’UPO Menico Rizzi ha parlato della volontà dell’ateneo di offrire un contributo concreto alla protezione dei cittadini, anche attraverso la ricerca applicata e la preparazione di futuri professionisti della risposta alle crisi: «Non dobbiamo dirci da soli che le nostre istituzioni sono eccellenze: dobbiamo dimostrarlo e rendercene davvero consapevoli. I nostri studenti porteranno nel mondo il ricordo della professionalità italiana e della bellezza di questo territorio».

E proprio il territorio è stato il filo conduttore di tutti gli interventi istituzionali. L’assessore regionale Matteo Marnati ha ricordato che il Lago Maggiore è una punta di diamante del Piemonte, con oltre cinque milioni di presenze turistiche annue: «Chi sceglie questi luoghi per le vacanze deve sentirsi al sicuro. Questi eventi servono non solo a collaudare attrezzature e meccanismi, ma a costruire fiducia nei confronti delle istituzioni». Il prefetto di Novara Francesco Garsia ha evidenziato come questa sia stata anche un’opportunità unica per testare la macchina di coordinamento dei soccorsi «Coinvolgere tutte le componenti, esercitarsi insieme, riconoscersi reciprocamente nei ruoli: sono elementi fondamentali per costruire un sistema davvero pronto».

A chiudere l’introduzione all’esercitazione il responsabile Davide Colombo che ha messo l’accento sulla qualità delle relazioni costruite: «Oggi raccogliamo i frutti di una collaborazione sempre più stretta con la Prefettura e con tutti gli attori coinvolti. Dormelletto ha ospitato un momento di alta formazione e sperimentazione che lascia un segno profondo». Quello che è successo a Dormelletto non è solo un test tecnico, ma un messaggio potente: Novara, il suo ateneo, le sue istituzioni non sono periferia, ma centro vivo di innovazione e sicurezza, capaci di dialogare con l’Europa e formare chi un giorno dovrà gestire le emergenze del mondo.

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24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.