
Droga nei pantaloni, trentenne a processo per spaccio
Stavano facendo un controllo, con l’ausilio dell’unità cinofila, a San Martino di Trecate in prossimità del ponte sul Ticino quando hanno fermato un’auto: al volante

Stavano facendo un controllo, con l’ausilio dell’unità cinofila, a San Martino di Trecate in prossimità del ponte sul Ticino quando hanno fermato un’auto: al volante

Preleva con il bancomat allo sportello della sua banca, come spesso accade, al termine dell’operazione, chiede l’estratto conto e si accorge che il giorno precedente

«Lo conosco da una ventina di anni, eravamo amici ma adesso è un po’ di tempo che non lo vedo. Facevo uso di stupefacenti ma

Telefonate e messaggi, ma anche bigliettini lasciati sulla macchina della ex e infilati sotto la porta del suo appartamento nei quali lasciava intendere di essere

«Si, discussioni in casa ce n’erano ma lui non ha mai alzato le mani su di me. Mio figlio non è un violento». A parlare

Era stata una notte particolarmente movimentata quella del 10 ottobre di dieci anni fa, quando un ragazzo, all’epoca dei fatti poco più che ventenne, in

L’avevano arrestato i carabinieri una sera di marzo dell’anno scorso dopo che aveva atteso la ex compagna sulla strada; l’aveva affrontata insultandola e minacciandola e

Sei mesi, con la sospensione condizionale della pena subordinata al versamento di una provvisionale. Così ha stabilito il giudice per un cinquantenne a processo con

Lo avevano arrestato i carabinieri di Novara dopo che, durante una perquisizione in casa, avevano trovato, nascosti in un mobile in cucina, poco più di

Appartamento a “luci rosse”, cinese a processo. Le indagini, che avevano portato i carabinieri di Novara a scoprire che in quell’appartamento in città si esercitava

Stavano facendo un controllo, con l’ausilio dell’unità cinofila, a San Martino di Trecate in prossimità del ponte sul Ticino quando hanno fermato un’auto: al volante una donna, accanto a lei un ragazzo, trentenne residente fuori provincia, che alla vista degli agenti ha mostrato segni di agitazione e nervosismo. [the_ad

Preleva con il bancomat allo sportello della sua banca, come spesso accade, al termine dell’operazione, chiede l’estratto conto e si accorge che il giorno precedente da quello stesso conto, era stato fatto un prelievo di qualche centinaio di euro. [the_ad id=”62649″] Superato il primo momento di sconcerto, l’uomo,

«Lo conosco da una ventina di anni, eravamo amici ma adesso è un po’ di tempo che non lo vedo. Facevo uso di stupefacenti ma non li ho mai comprati da lui». Aveva esordito così, davanti ai giudici, un quarantenne residente nel novarese, testimone al processo nei confronti di un

Telefonate e messaggi, ma anche bigliettini lasciati sulla macchina della ex e infilati sotto la porta del suo appartamento nei quali lasciava intendere di essere a conoscenza dei suoi spostamenti. Ma in un paio di occasioni aveva alzato il tiro: stando a quanto aveva denunciato la donna, che con lui

«Si, discussioni in casa ce n’erano ma lui non ha mai alzato le mani su di me. Mio figlio non è un violento». A parlare in aula davanti al giudice il padre di un ragazzo che cinque anni fa – all’epoca aveva problemi di dipendenza ed era in cura –

Era stata una notte particolarmente movimentata quella del 10 ottobre di dieci anni fa, quando un ragazzo, all’epoca dei fatti poco più che ventenne, in sella alla sua bicicletta raggiunse la zona della stazione di Novara: prima cercò di violentare una donna, strappandole poi la borsa, poi, qualche minuto dopo

L’avevano arrestato i carabinieri una sera di marzo dell’anno scorso dopo che aveva atteso la ex compagna sulla strada; l’aveva affrontata insultandola e minacciandola e alla fine l’aveva anche strattonata, spingendola contro un muro. La giovane donna era riuscita a divincolarsi dalla presa, gli aveva dato uno schiaffo

Sei mesi, con la sospensione condizionale della pena subordinata al versamento di una provvisionale. Così ha stabilito il giudice per un cinquantenne a processo con l’accusa di stalking nei confronti di una giovane donna, con la quale aveva avuto una relazione, durata tre anni, che si era conclusa nel 2011.

Lo avevano arrestato i carabinieri di Novara dopo che, durante una perquisizione in casa, avevano trovato, nascosti in un mobile in cucina, poco più di 100 grammi di cocaina, qualche grammo di hashish e un bilancino di precisione. All’uomo, quarantenne, volto già noto alle forze dell’ordine, i militari, che da

Appartamento a “luci rosse”, cinese a processo. Le indagini, che avevano portato i carabinieri di Novara a scoprire che in quell’appartamento in città si esercitava la prostituzione, erano state avviate nel 2015 e quello fu il primo appartamento sul quale, dopo la chiusura di una decina di centri massaggi cinesi,