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Cameri, alla “Tadini” prende vita il progetto “La ricerca di sé”

Il progetto si propone di fornire ai ragazzi un modello, che permetta loro di ricercare in se stessi la loro vera identità e le aspirazioni per il futuro e che li aiuti a porsi essi stessi domande, a scavare nel proprio animo per scoprire le loro potenzialità

Si avvia il progetto “La ricerca di sé – come migliorare il benessere personale, familiare e sociale” a Cameri presso la Scuola Secondaria Inferiore Tadini e direttamente con tutti i ragazzi di seconda media. Progetto ideato dall’associazione RI-NASCITA grazie al contributo economico del comune di Cameri e della Provincia di Novara, in collaborazione con Teatro, Associazione Muse e la Lega del Filo d’Oro.

«Il progetto si propone di fornire ai ragazzi – ha spiegato la presidente di RI-NASCITA, Delia Leuzzi – un modello, che permetta loro di ricercare in se stessi la loro vera identità e le aspirazioni per il futuro e che li aiuti a porsi essi stessi domande, a scavare nel proprio animo per scoprire le loro potenzialità. Al dialogo poco costruttivo con gli adulti si sostituisce il dialogo con se stessi, un percorso di indagine “socratica” alla ricerca del sé cui partecipano gli studenti. Il progetto si pone come obiettivo particolare riguardo ai ragazzi con disabilità e/o con svantaggi cognitivi (BES del mondo scolastico) che si trovano già in situazione di fragilità e hanno bisogno di sentirsi integrati».

«La loro presenza nel gruppo progettuale è sicuramente una ricchezza – ha spiegato Il socio e pedagogista, Orlando Zanepoi – ché stimola tutti i partecipanti ad identificarsi nella diversità ed a fondare uno spirito di inclusione». Nell’ottica dell’inclusione quindi si propone il progetto. Includere, gestire i conflitti, aiutarsi e comprendersi diventano le parole chiave per capirsi sempre meglio e raggiungere una maggiore consapevolezza di sé. Di conseguenza la consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità fa acquisire sicurezza, rende più motivato lo studio e l’apprendimento, favorisce e migliora i rapporti familiari, l’integrazione sociale, il benessere del singolo come della comunità, di cui i giovani diventano soggetti attivi. Conoscere se stessi significa anche migliorare le modalità di comunicazione nell’ambito familiare, superando tensioni e difficoltà. Particolare attenzione viene destinata infatti alla famiglia, nucleo fondamentale della società.

L’articolazione del progetto prevede nella fase iniziale: -incontro preparatorio coi genitori dei ragazzi della scuola secondaria di primo grado, per la presentazione del progetto e sensibilizzarli alla tematica Sarà data particolare attenzione alle famiglie dei ragazzi con disabilità. Esse infatti lamentano che ci siano pochi progetti per la disabilità dedicati alle Scuole secondarie di primo grado, dove i ragazzi disabili vengono spesso abbandonati a se stessi. Il progetto invece dà rilievo alla loro integrazione sottolineando il concetto di “inclusione”, che non è ancora conosciuto dai preadolescenti, i quali considerano del tutto normale relazionarsi coi disabili o rifiutarli ed emarginarli.

Secondo momento: incontri dei ragazzi con tutor esperti; avranno il compito di aiutarli a porsi domande sui grandi temi e valori dell’esistenza, per portare alla luce, nell’insieme magmatico di desideri, timori, passioni che alberga nel loro animo, le vere capacità rimaste inespresse. Li aiuteranno altresì a comprendere i problemi dei ragazzi con disabilità ed il concetto di inclusione sociale. Ciò avverrà tramite racconti e disegni liberi, avvicinamento alla filosofia per ragazzi e quindi al dialogo socratico. I tutor esperti saranno aiutati nelle gestione del gruppo da alunni delle scuole superiori che parteciperanno come volontari. Dai primi incontri e dalle prime riflessioni nascono le proprie domande e le immagini che hanno di sé. Un intreccio significativo che aiuta la creazione di una sceneggiatura utile per la terza fase.

Terzo momento: i ragazzi, con l’aiuto degli attori professionisti di Cabiria Teatro , scriveranno una sceneggiatura che ripropone il loro universale umano e che sarà portata sulla scena nello spettacolo teatrale con cui si conclude il progetto. Il dialogo con se stessi infatti richiama quello socratico, che si collega al teatro, al “dramma”, in cui i protagonisti vivono un contrasto interiore davanti alla necessità inevitabile di una scelta, come avviene anche per i giovani. Essi nel teatro possono esprimersi più liberamente, perché diventano “altro” da sé in uno spazio ed in un tempo completamente nuovi. Il progetto si concluderà con il momento di rappresentazione per il pubblico di ciò che hanno elaborato. Saliranno su un palcoscenico per “raccontare di sé”.

Soddisfazione per il progetto è stata dimostrata dalla dirigente scolastica, Stefania Ardizio che ha precisato: «si inserisce all’interno delle ore di orientamento previste e dà delle opportunità ai ragazzi di seconda media di poter dedicare del tempo alla ricerca di una maggiore consapevolezza nella scelta della scuola superiore». Grande interesse e partecipazione da parte anche del Comune di Cameri rappresentato
dall’assessore Pierangelo Toscani che ha evidenziato come ci sia già stata la conoscenza e partecipazione ad idee e progetti di RI-NASCITA e che «questa volta diamo un nostro solido contributo economico, perché crediamo nel progetto e siamo particolarmente attenti all’età della preadolescenza ed adolescenza». Alla conferenza stampa era presente anche Andrea Crivelli in veste di consigliere provinciale, che ha evidenziato: «con RI-NASCITA abbiamo già collaborato per un importante progetto l’anno scorso, vinto e finanziato tramite un bando regionale. Conosciamo al serietà di RI-NASCITA e l’innovazione che porta nei suoi progetti. Aggiungo che anche le scuole superiori sono coinvolte per l’attività di ore di PCTO, e che quindi anche altri ragazzi un po’ più grandi potranno dare il loro contributo. Speriamo di poter raggiungere nel prossimo anno anche altre scuole per allargare il beneficio in tutta la provincia».

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Paolo Pavone

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