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Il Club 61 Frecce Tricolori farà visita ai piccoli pazienti della pediatria dell’ospedale di Borgomanero

Visiteranno i piccoli pazienti in occasione della festività dell'Epifania

Il Club 61 Frecce Tricolori di Borgomanero inizia il 2023 con i colori della solidarietà, ritornando per l’Epifania nel reparto di Pediatria dell’Ospedale Santissima Trinità di Borgomanero dell’Asl Novara.

La befana, impersonata anche quest’anno da Mario Iaria presidente onorario del Club 61 Frecce Tricolori di Borgomanero, arriverà puntuale il 6 gennaio alle 10.30 in pediatria distribuendo sorrisi e tanto affetto ai piccolissimi della pediatria e a tutti i bimbi presenti nel reparto. Il Club 61 Frecce Tricolori non è nuovo a queste iniziative, ha donato, infatti, negli anni apparecchiature, poltrone letto per le mamme, televisori per le camere di degenza ha contribuito ad affrescare le pareti del reparto con i personaggi della Disney e ha donato giocattoli, dimostrando una particolare sensibilità e attenzione nei confronti dei piccoli assistiti, regalando loro un momento di gioia e contribuendo a realizzare un ambiente accogliente per chi fa l’esperienza delle cure in ospedale.

«La solidarietà abbraccia diversi ambiti – ha dichiarato Maria Teresa Bertinotti presidente del Club – l’obiettivo per questo nuovo anno è anche quello di portare il contributo del Club a progetti a favore delle persone più fragili, come possono essere i bimbi ad esempio. Il nostro impegno per i piccoli pazienti non si esaurisce mai, così come la voglia di fare qualcosa per il nostro ospedale. Nel corso degli anni abbiamo sostenuto i progetti proposti dal reparto di pediatria dell’ospedale cittadino e ci siamo impegnati anche a sostenere i giovani attraverso borse di studio o a contribuire al restauro di monumenti o ancora a sostenere le persone in difficoltà. Accanto a questi eventi, abbiamo in previsione di organizzare nella nuova sede a Borgomanero (inaugurata nel mese di dicembre scorso), all’interno dei locali della Società Operaia di Mutuo Soccorso, momenti di incontro con la popolazione. La pandemia ci ha costretto ad una battuta d’arresto, ma adesso siamo pronti a ripartire con piccoli gesti che possono però aiutarci a sperare nel futuro».

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