Sierologici ai prof: «1700 test eseguiti. Lo Snami dovrà assumersi le proprie responsabilità»

Sierologici per insegnanti, l’Asl: «1700 test eseguiti, 230 solo oggi. Lo Snami dovrà assumersi le responsabilità delle proprie scelte, per aver fatto sì che si siano formati assembramenti, con code di 200 persone. Anche perché qualche caso positivo è stato riscontrato, per fortuna non molti». Il direttore del distretto Asl di Novara Mario Esposito non va per il sottile nello spiegare cosa è accaduto a Novara attorno alla campagna volontaria per il monitoraggio del personale scolastico, stabilita dal Ministero.

Campagna sulla cui attuazione il sindacato Snami, a livello nazionale, ha deciso di non far aderire i medici di base propri iscritti. Il risultato a livello locale è che «su Novara, Trecate e Galliate questa sigla è in maggioranza e l’Asl ha dovuto sopperire, trovandosi di fronte 1.700 fra insegnanti, bidelli e addetti delle segreterie scolastiche che volevano sottoporsi al test – spiega Esposito – Stiamo parlando di uno sforzo enorme, soprattutto se si considera che, al contempo abbiamo dovuto esaminare anche il personale degli asili nido, che riaprivano il 1° settembre, i docenti delle scuole private e paritarie e i tamponi con accesso diretto (ovvero senza prenotazione) per i casi da contatto e per i viaggiatori al rientro dai Paesi a rischio. Con questa mole di lavoro e con queste tempistiche come avremmo potuto organizzare un servizio su prenotazione per il personale della scuola?».

 

Le code registrate lunedì scorso all’Asl

Con quali numeri giornalieri vi siete ritrovati?
«Il primo giorno si sono presentate 201 persone, il picco massimo è stato di 360 in una sola giornata. Per ciascun utente è previsto un tempo di attesa di 10-15 minuti fra l’esecuzione del test e il rilascio dell’esito. Si pensi che per ogni medico di base era previsto un massimo di 20 persone da testare e avevamo già inviato i kit a tutti i 370 medici di base del territorio, direttamente nei loro ambulatori – precisa – I primi giorni abbiamo eseguito i test fino alle 15 (l’orario previsto è dalle 11 alle 13, ndr), per poi passare direttamente al personale dei nidi. Per loro ci eravamo accordati con il Comune, per averne 30 al giorno; parliamo di un centinaio di persone, per cui nel giro di 3 giorni li avevamo esauriti. Ora la situazione è migliorata: abbiamo messo più personale a disposizione e siamo anche diventati più veloci. Vorrei che il lavoro svolto dal nostro personale, oltre che dalla nostra direttrice generale Arabella Fontana, sin dall’inizio del Covid, venisse riconosciuto».

Esposito chiude con un appello rivolto proprio ai medici di base: «Il loro lavoro è fondamentale e lo sarà soprattutto nei prossimi mesi, solo loro possono seguire da vicino i propri pazienti. Questa è una malattia che va tenuta sul territorio. Se non lavoriamo tutti insieme questa guerra è persa, dobbiamo stare tutti dalla stessa parte».

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Elena Ferrara

Elena Ferrara

Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.

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Sierologici ai prof: «1700 test eseguiti. Lo Snami dovrà assumersi le proprie responsabilità»

Sierologici per insegnanti, l'Asl: «1700 test eseguiti, 230 solo oggi. Lo Snami dovrà assumersi le responsabilità delle proprie scelte, per aver fatto sì che si siano formati assembramenti, con code di 200 persone. Anche perché qualche caso positivo è stato riscontrato, per fortuna non molti». Il direttore del distretto Asl di Novara Mario Esposito non va per il sottile nello spiegare cosa è accaduto a Novara attorno alla campagna volontaria per il monitoraggio del personale scolastico, stabilita dal Ministero. Campagna sulla cui attuazione il sindacato Snami, a livello nazionale, ha deciso di non far aderire i medici di base propri iscritti. Il risultato a livello locale è che «su Novara, Trecate e Galliate questa sigla è in maggioranza e l'Asl ha dovuto sopperire, trovandosi di fronte 1.700 fra insegnanti, bidelli e addetti delle segreterie scolastiche che volevano sottoporsi al test – spiega Esposito – Stiamo parlando di uno sforzo enorme, soprattutto se si considera che, al contempo abbiamo dovuto esaminare anche il personale degli asili nido, che riaprivano il 1° settembre, i docenti delle scuole private e paritarie e i tamponi con accesso diretto (ovvero senza prenotazione) per i casi da contatto e per i viaggiatori al rientro dai Paesi a rischio. Con questa mole di lavoro e con queste tempistiche come avremmo potuto organizzare un servizio su prenotazione per il personale della scuola?».  
Le code registrate lunedì scorso all'Asl
Con quali numeri giornalieri vi siete ritrovati? «Il primo giorno si sono presentate 201 persone, il picco massimo è stato di 360 in una sola giornata. Per ciascun utente è previsto un tempo di attesa di 10-15 minuti fra l'esecuzione del test e il rilascio dell'esito. Si pensi che per ogni medico di base era previsto un massimo di 20 persone da testare e avevamo già inviato i kit a tutti i 370 medici di base del territorio, direttamente nei loro ambulatori – precisa – I primi giorni abbiamo eseguito i test fino alle 15 (l'orario previsto è dalle 11 alle 13, ndr), per poi passare direttamente al personale dei nidi. Per loro ci eravamo accordati con il Comune, per averne 30 al giorno; parliamo di un centinaio di persone, per cui nel giro di 3 giorni li avevamo esauriti. Ora la situazione è migliorata: abbiamo messo più personale a disposizione e siamo anche diventati più veloci. Vorrei che il lavoro svolto dal nostro personale, oltre che dalla nostra direttrice generale Arabella Fontana, sin dall'inizio del Covid, venisse riconosciuto». Esposito chiude con un appello rivolto proprio ai medici di base: «Il loro lavoro è fondamentale e lo sarà soprattutto nei prossimi mesi, solo loro possono seguire da vicino i propri pazienti. Questa è una malattia che va tenuta sul territorio. Se non lavoriamo tutti insieme questa guerra è persa, dobbiamo stare tutti dalla stessa parte».

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Elena Ferrara

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Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.