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Safari Park Lago Maggiore lancia l’appello alle aziende: «Adottate i nostri animali»

I rinoceronti bianchi (uno dei quali ha subito un importante intervento di cataratta), le giraffe, leoni, tigri e due ippopotami. Sono gli animali in cerca di adozione al Safari Park Lago Maggiore e quello del parco è un vero e proprio appello che viene lanciato alle aziende del territorio e non solo. La nuova emergenza energetica ha di nuovo messo in ginocchio il Safari Park che in questo periodo sta affrontando numerose spese: «Questa situazione ha messo a dura prova tutto il comparto che si occupa dell’accoglienza dei visitatori nelle aree coperto e ricovero animali, – spiega Luca Torno responsabile comunicazione – negli ultimi anni con il programma di adozioni a distanza per le aziende abbiamo affrontato il periodo delicato della pandemia. Ora il parco ha di nuovo bisogno di aiuto».

Le aziende possono adottare gli animali per sostenerne le spese e le cure. Un esempio concreto è quello di Martin, uno dei due rinoceronti citati:  l’animale ha subito di recente un delicato intervento di cataratta, un’operazione più unica che rara, in quanto attuato pochissime volte su scala mondiale.

Si può aiutare il parco anche “nel piccolo”, attraverso l’acquisto di un biglietto stagionale con l’iniziativa SALVIAMOLI: una quota del costo del biglietto consentirà di sostenere le attività del parco e tutti i suoi ospiti attraverso la Sos Elefanti Onlus direttamente su www.safaripark.it

L’operazione all’occhio del rinoceronte bianco

Per effettuare tale operazione, è stato contattato un team di specialisti dell’Università di Milano sede di Lodi che ha coadiuvato i veterinari del Parco in tale delicato procedimento, effettuato in un solo occhio: la mole di Martin ha reso il tutto poco semplice, ma avvalendosi di una tecnologia ad ultrasuoni la cataratta è stata frammentata e successivamente aspirata, riuscendo a pulire l’asse visivo del rinoceronte. L’animale è stato pre anestetizzato e solo in seguito è stata adottata l’anestesia generale, riuscendo ad intubarlo ed ad attaccarlo ad un potente respiratore, che ha consentito di mantenere Martin in una situazione di anestesia generale.  L’occhio di Martin è stato chiuso e poi ricostruito, seguendo tutto il percorso di risveglio post anestesia e valutando successivamente se il rinoceronte ha recuperato un po’ della sua capacità visiva.

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Elena Mittino

Elena Mittino

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